
Risposta sibillina da parte del Cup ad un cittadino che ha telefonato per fissare una visita dermatologica per il padre
Prato, 5 maggio 2018 - Odissea per prenotare una visita dermatologica con il servizio sanitario pubblico, tanto che alla fine lo sventurato cittadino senza risposte certe in mano sarà costretto a rivolgersi ad una struttrua privata. «Ho telefonato al Cup per prenotare la visita - spiega il cittadino - davanti a me avevo 18 persone. Ho atteso un quarto d’ora e poi ho abbassato, deciso a rivolgermi alla farmacia di fiducia dove è attivo un servizio Cup. Nessuna fila, servizio efficientissimo, ma quando abbiamo inserito tutti i dati, alla fine del percorso l’esito è stato davvero inaspettato: nessuna disponibilità, senza dare alcuna alternativa o senza indicare a quale data avrei potuto riferirmi per richiamare o riprovare a fissare un appuntamento. Mi pare un fatto alquanto singolare».
E anche se la visita in questione non è contraddistinta dall’urgenza, ciò che lascia l’amaro in bocca è l’assoluto nulla in mano con il quale il cittadino si è trovato alla fine di una mattinata dedicata a prenotare una visita dermatologica. «Una risposta almeno per quando avrei potuto richiamare - aggiunge sconfortato il lettore - me la sarei aspettata. In questo modo siamo costretti a rivolgersi ad una struttura sanitaria a pagamento, visto che non è chiaro fino a quando la prenotazione resta non disponibile. Non possiamo fare altro, anche perché si avvicina l’estate e la visita è necessaria prima di un’eventuale esposizione al sole».
Una giungla per il cittadino che vuole fissare una visita con il dermatologo che lavora nella sanità pubblica. Vuoi per le liste chiuse fino a tempo indefinito, vuoi per il call center del Cup esternalizzato che non riesce a fornire risposte certe agli utenti se non «nessuna disponibilità», per i cittadini diventa un vero terno terno al lotto riuscire a prenotare una data sicura per curarsi tramite la Asl. Ultima ed unica strada che resta? E’ quella sanità privata per fare in modo che prima di chissà mai i cittadini possano veder rispettato il proprio diritto alla salute.