REDAZIONE PRATO

L’era del capitalismo come religione. Una settimana di incontri e dibattiti

Parte sabato da Prato la nona edizione del festival su Economia e spiritualità. Ecco tutto il programma

Padre Guidalberto Bormolini e Roberta Rocelli fra i protagonisti del festival

Padre Guidalberto Bormolini e Roberta Rocelli fra i protagonisti del festival

"Il capitalismo come religione" è il tema-provocazione al centro della nona edizione del Festival Economia e Spiritualità, che si svolgerà da sabato al primo dicembre, con 15 appuntamenti diffusi in gran parte della Toscana. Si partirà da Prato, per raggiungere Lucca, Pisa, Pescia, Capannori e Scandicci. Il progetto, che parte da lontano, è stato ideato da padre Guidalberto Bormolini e Francesco Poggi.

Il festival è promosso da “Ricostruire la vita” e dall’sociazione Teatro di Verzura e vede come curatori, oltre ai fondatori, l’economista Luigino Bruni, Roberta Rocelli per l’organizzazione generale, Mario Biggeri e Giulio Guarini anche in rappresentanza della Scuola di Economia civile, la Comunità di ricerca economia, spiritualità e sviluppo umano integrale, sostenibile. Il progetto ha il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e coinvolge i Comuni che sono sede dei diversi appuntamenti, con la collaborazione della Fondazione Poma Liberatutti e del Centro Pecci.

Un fitto calendario ricco di incontri, dialoghi e riflessioni, musica, con economisti, teologi, sociologi, giornalisti, artisti. Il tutto unito da un solo filo rosso: per trasformare il capitalismo, capace di informare di sé la vita quotidiana, più che teorie e analisi servono esperienze concrete, capaci di squarciare il velo dell’ideologia quotidiana e far toccare con mano che un altro mondo è possibile. "Il capitalismo, sul crepuscolo degli dèi tradizionali, è di fatto diventato la sola vera "religione" popolare del XXI secolo- dice Luigino Bruni - La forza culturale del capitalismo sta proprio nel suo essere una "esperienza" globale, un culto, una cultura onnicomprensiva e avvolgente". Dunque si comincia sabato a Prato, nella sala consiliare del Comune. L’apertura del Festival, alle 15,30, vedrà la partecipazione di Luigino Bruni e del musicista e poeta David Riondino, coordinerà Roberta Rocelli. A seguire "Capitalism and Christianity – Simbiosi o parassitismo? Una prospettiva teologica" con il teologo anglo-cattolico John Milbank. Toccherà quindi (ore 18,30) al presidente della Fondazione Sylva nonché professore di finanza Luigi De Vecchi e all’antropologo e studioso di spiritualità Guidalberto Bormolini. Alle 21, al Centro Pecci, sarà invece il giornalista e regista Domenico Iannaccone a raccontare "Il prezzo delle cose – Storie di umanità al tempo del capitale". Il Festival approderà nuovamente a Prato martedì 26 novembre a San Leonardo al Palco alle 18,30 con Massimo Faggioli. Partecipazione gratuita. Il programma su https://festivaleconomiaespiritualita.it.