Lega a porte girevoli. Ovattoni è uscita dal gruppo (ancora)

L’ex commissaria comunale del Carroccio lo aveva lasciato un mese fa. Sei giorni fa il ripensamento e ora il nuovo colpo di scena

Migration

Prato, 25 novembre 2021 - Patrizia Ovattoni è uscita dal gruppo consiliare della Lega. Di nuovo. La vicenda ormai assume contorni a dir poco paradossali, visto che l’ex commissaria comunale del Carroccio aveva abbandonato la Lega sbattendo la porta appena un mese fa, per l’esattezza il 20 ottobre, in rottura con gli altri due consiglieri comunali Spada e Curcio. Poi il ripensamento sancito sei giorni fa, con la pace firmata dal commissario provinciale in pectore Filippo La Grassa, e con Ovattoni pronta ad accettare di cedere a rotazione i posti da lei occupati nelle commissioni Sicurezza e Sanità.

Ieri il nuovo colpo di scena, con l’invio di una mail sia al capogruppo Spada che al commissario La Grassa, nella quale Ovattoni ha comunicato di uscire dalla Lega e di diventare consigliera indipendente. Ma cosa è successo in questi giorni? A spiegarlo è la stessa Ovattoni. "Ho scoperto che Curcio mi ha querelata – racconta Ovattoni – E l’ho saputo solo dopo che ero rientrata nel partito e nel gruppo consiliare in Comune. L’ho scoperto per puro caso, quando un mio conoscente è stato interrogato dalla polizia municipale. Io invece non sono stata ancora chiamata né conosco i contorni della vicenda".

La querela in effetti c’è, ma non è stata espressamente presentata contro Ovattoni, bensì nei confronti di "colui o coloro che dovessero risultare responsabili, anche a titolo di concorso dei fatti denunciati". A fare chiarezza è lo stesso Curcio. "La questione a cui viene fatto improprio riferimento da Ovattoni è contenuto di un’indagine in corso – dice - Le carte sono nelle mani della magistratura e l’unica cosa che posso rivelare è che mi ritengo parte lesa essendo il sottoscritto ad avere sporto denuncia contro ignoti e non contro Ovattoni".

Sulla vicenda nessuno della Lega vuole entrare nel dettaglio. "Si tratta di una vicenda strettamente personale, che non riguarda altro che la mia persona e i soggetti di cui la magistratura rileverà la responsabilità" aggiunge Curcio. Ma secondo Ovattoni, di fronte a questa situazione, "non ci sono più i presupposti per restare nella Lega". "Ho chiesto a Curcio di ritirare la querela ma non l’ha fatto - aggiunge -. Quindi come posso domani (oggi, ndr) votare la delibera di riordino delle commissioni? E’ stato un errore fidarmi, le persone non cambiano. Anche se voglio bene al partito, mancano i presupposti per andare avanti insieme. E’ impossibile stare nello stesso gruppo. Per questa storia non ci ho dormito la notte, la mia salute viene prima di tutto".

Curcio però non ci sta di fronte alle accuse di Ovattoni. "Non si devono mischiare le vicende personali con quelle di partito, a meno di volerlo trascinare nel ridicolo, come Ovattoni sta facendo ormai da troppo tempo – attacca -. La Lega è totalmente estranea alla vicenda. La realtà è che Ovattoni utilizza questo pretesto per giustificare l’ennesimo voltafaccia: già poche ore dopo il suo rientro nella Lega aveva la pretesa di dettare le sue condizioni con pretese irricevibili". La chiosa arriva dal capogruppo Spada. "La vicenda si commenta da sé – dice -. Provo io stesso imbarazzo per Ovattoni".