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"I protocolli utilizzati a Prato per la scuola sicura sono ottimi. Potrebbero essere un modello da applicare anche in altre realtà italiane, che invece sono molto più indietro da questo punto di vista". E’ rimasto piacevolmente colpito il sottosegretario all’istruzione, Rossano Sasso, che ieri ha trascorso un’intera mattinata in visita nella nostra città grazie all’impegno organizzativo del consigliere comunale della Lega, Marco Curcio: "Il sottosegretario, che ha incontrato anche la presidente del Pin, darà il suo appoggio al corso universitario sul tessile, sul quale tutte le istituzioni sono già al lavoro – spiega proprio Curcio – . Sasso ha anche anticipato che tornerà presto in città insieme al ministro dell’università, Maria Cristina Messa".
L’onorevole Sasso, alla prima visita ufficiale nella nostra regione, ha incontrato in prefettura il prefetto Adriana Codoge, il sindaco Matteo Biffoni e il presidente della Provincia, Francesco Puggelli. Un momento utile per fare il punto sui protocolli messi in campo nelle scuole pratesi, appunto, ma anche per ascoltare richieste e criticità del territorio. Il problema dei tanti studenti cinesi che non sono rientrati a scuola alle materne e alle primarie (circa 200 in questo momento, secondo i dati dell’ufficio scolastico provinciale, dei quali solo il 20% circa avrebbe fatto richiesta di avvalersi dell’istruzione parentale), è stato subito sottoposto all’attenzione del sottosegretario, il quale ha promesso di far presente la specificità pratese al ministro Bianchi.
La Provincia gli ha inoltre consegnato un dossier con tutti gli interventi edilizi effettuati e in corso d’opera sulle scuole superiori pratesi: un totale di oltre 14milioni di euro, ai quali si aggiungono gli interventi in collaborazione con il Comune. "Sono felice che il sottosegretario abbia apprezzato i tre fattori per la sicurezza – tracciamento, adeguamento degli spazi e tpl, ndr – del modello pratese. Abbiamo dimostrato prontezza e rapidità nell’adeguare gli istituti alle normative anti Covid – precisa Puggelli – . Abbiamo chiesto con decisione al Governo che la scuola sia al centro del piano nazionale di ripresa e resilienza, e che alle Province venga assicurato un ruolo di primo piano nella gestione dei fondi previsti dal Recovery Plan".
Gli fa eco il sindaco Biffoni: "C’è bisogno di aiuto da parte del Governo per far tornare a scuola tutti i bambini e tutti i ragazzi, di qualsiasi età ed etnia, ovviamente con il massimo della sicurezza – aggiunge – . Per farlo, però, serve anche un numero adeguato di insegnanti e di maestri. E servono progetti e aiuti specifici a livello nazionale e regionale".
E proprio a Prato Rossano Sasso ha anticipato quella che dovrebbe essere la linea del Governo per i prossimi mesi: "Contiamo, su base volontaria, di tenere aperte le scuole in estate. Potrebbe essere una valida alternativa per tutte le famiglie che non hanno risorse per far frequentare i campi estivi ai loro figli – ha spiegato ancora Sasso –. I 150 milioni previsti nell’ultimo decreto sostegni serviranno anche ad organizzare le attività extracurriculari nelle scuole, di concerto con gli enti locali e con il terzo settore. ll ministro Bianchi ha inoltre stanziato dei fondi per l’edilizia scolastica, sia per le superiori, che per scuole del’infanzia e asili nido". C’è poi il problema della carenza di insegnanti di ruolo: "Stiamo lavorando a un piano complessivo di stabilizzazione dei precari storici e di tutti coloro che hanno alle spalle almeno 3 anni di insegnamento – insiste il sottosegretario del governo Draghi – . Se riusciremo a far firmare a tutti un contratto entro giugno potremmo già avere gli organici per i primi di settembre e iniziare un po’ prima del solito l’anno scolastico".
Nell’arco della mattinata Sasso ha visitato tre diversi istituti del territorio, le primarie Cesare Guasti, il convitto Cicognini e l’istituto Buzzi, incontrando i ragazzi, il personale e i dirigenti scolastici.
Leonardo Montaleni