Renato Cecchi, patron della Rifinizione Santo Stefano, ha ricevuto la statuetta del San Michele Arcangelo, simbolo del premio Cerreto. Il riconoscimento, alla sua sedicesima edizione, intende celebrare lo spirito dei pratesi, la loro intraprendenza e la loro capacità di portare Prato nel mondo. "Ogni anno vince Prato, attraverso i migliori interpreti del suo spirito", ha chiosato Fernando Meoni, agente immobiliare e anima insieme alla moglie Eleonora Lastrucci, stilista delle star del cinema e della tv, del premio nato più di cinque lustri fa sulle colline di Cerreto. Per questa edizione al chiostro di San Domenico, la commissione giudicatrice ha deciso di assegnare il premio Cerreto 2024 all’imprenditore Cecchi, 92 anni: la motivazione è stata letta dall’attore Francesco Ciampi. "Cecchi non è stato solo un grande innovatore, è stato insegnante, mentore di tanti esercenti la nobile attività del tessile. E’ stato un antesignano delle ’Corporate Social Responsability’, le aziende a responsabilità sociale d’impresa, che hanno scelto di porre lo stigma sulla qualità delle condizioni di lavoro di coloro che vi operano, e sull’ambiente". Il premio è stato consegnato a Cecchi da Carlo Alberto Palli che lo aveva ricevuto l’anno scorso. Quest’anno è stato assegnato il premio alla memoria a Romano Conti, fondatore della Centro Matic, nel decennale della sua scomparsa. A ritirare la statuetta sono state la figlia Cecilia e la nipote Sofia. La motivazione, scritta dal giornalista Piero Ceccatelli, è stata declamata da Flora Leoni, ex assessore: imprenditore visionario, a cavallo fra gli anni ‘80 e ‘90 affascinato dall’elettronica, iniziò ad occuparsi di stampa di etichette per le spedizioni postali. Decisiva l’intuizione che i lettori ottici avrebbero avuto un ruolo determinante in campo sanitario. In città è conosciuto per avere sponsorizzato la squadra di calcio e ad aver contribuito alla scalata della squadra di pallavolo dei Ciliani. Presenti la sindaca Ilaria Bugetti, il vicesindaco Simone Faggi, l’assessore Marco Biagioni e l’ex sindaco Matteo Biffoni.
Sara Bessi