
Il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti e Maria Rosalba Luzzi, presidente del Bio-distretto, hanno fatto il punto sul percorso «senza pesticidi» del Comune
I sopralluoghi di Arpat e Asl sui terreni di Carmignano probabilmente "bruciati" da pesticidi sono stati effettuati, così come i campionamenti, ma i poteri del Comune sono limitati.
Ieri, il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti e Maria Rosalba Luzzi, presidente del Bio-distretto, hanno fatto il punto sul percorso iniziato nel 2013 con la nascita del Bio-distretto e culminato nel 2017 con l’ordinanza, la prima in Toscana, contro l’utilizzo del glifosato. Ordinanza rinnovata di anno in anno. Purtroppo, come pesticida non esiste solo il glifosato ma anche altri, per i quali il Governo e l’Europa hanno prorogato di 10 anni la possibilità di utilizzarli.
"Oggi Carmignano – ha detto Prestanti – ha il 53,20% di superficie biologica certificata. In Italia lo è il 19%, in Toscana il 30%, i 10 distretti bio toscani sono al 47% e il distretto biologico del Montalbano è al 33,65%. La zona critica è l’area sud-est della piana pistoiese dove nei corsi d’acqua è stato rilevato da Arpat il glifosato e altri pesticidi derivanti sia dall’area vivaistica sia dagli scoli delle lavorazioni tessili. I rilevamenti più consistenti fra 75 e 95% sono nel tratto dell’Ombrone fra Poggio e Comeana".
Sul caso dei terreni "bruciati" da pesticidi e la conseguente moria di api in una vicina azienda agricola, sono stati effettuati i controlli da parte di Arpat e Asl ma difficilmente si arriverà ad una sanzione poiché non sarebbe stato usato glifosato ma altri erbicidi. "Il Bio-distretto – ha detto Maria Rosalba Luzzi – vuole continuare ad essere un volano di buone pratiche perché il 47% del territorio non è ancora biologico, anche se siamo certi che molte aziende pur non ceritificate, non utilizzano pesticidi o erbicidi. Le normative devono cambiare a livello nazionale ed europeo".
M. Serena Quercioli