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La querelle sul trasporto sociale: "Risorse ridotte per il servizio. Dare priorità a chi ha meno"

Malucchi, assessore e presidente della Società della Salute, spiega il metodo di equità che ha portato a fissare la soglia dei 43mila euro di Isee come criterio per la gratuità .

L’assessore alle Politiche sociali Sandro Malucchi

L’assessore alle Politiche sociali Sandro Malucchi

Le famiglie da una parte che reclamano più equità nel trasporto sociale di disabili ed anziani verso i centri diurni, le istituzioni con la Società della Salute che provano a spiegare il perché dell’urgenza di una revisione di un servizio fino al 30 aprile gratuito per tutti. La querelle sul trasporto sociale che vede un braccio di ferro tra famiglie e SdS si acuisce con i cittadini pronti a battagliare per difendere il diritto a non essere esclusi e a doversi sobbarcare un servizio oneroso per chi ha un Isee familiare pari o superiore ai 43mila euro. Dall’altra Sandro Malucchi, assessore alle Politiche Sociali e presidente della SdS intende rimarcare il principio di equità a cui si è ispirata tutta la manovra di riorganizzazione.

"Le risorse economiche sul servizio sono notoriamente limitate e i costi sono passati da poco più di 900.000 euro a 1.300.000 euro in due anni" spiega partendo dalla sostenibilità economica "messa in crisi dal minor trasferimento governativo del fondo nazionale sociale e dall’aumento dei costi e delle necessità di un servizio complesso". "Sono state operate scelte condivise anche con il comitato di partecipazione delle associazioni per riuscire a garantire il servizio del trasporto sociale alle oltre 400 persone per tutto l’anno, aprendo il servizio anche a chi era in lista di attesa – aggiunge – La misura dello sbarramento ai 43.000 euro Isee per la fruizione gratuita del servizio è una misura che non esclude nessuno dal servizio, ma determina il metodo per identificare chi lo deve acquistare individualmente". Malucchi entra nel dettaglio per spiegare che "non c’è volontà di escludere nessuno dal servizio, ma di poterlo garantire fissando per chi deve sostenere un costo a tariffa concordata con la ventina di associazioni di volontariato".

L’assessore precisa che "la media del valore delle proprietà immobiliari dei 40 cittadini che hanno comunicato Isee superiore ai 43.000 euro è di 288.267 euro, mentre quello della giacenza sui conti correnti è di 296.292 euro. Le persone in lista di attesa hanno il valore immobiliare pari a 99.683 euro e quello dei conti correnti pari a 70.623 euro". Cifre che secondo l’assessore rivelano il senso della manovra: "Chi dovrà pagarsi il servizio ha di fatto 225.669 euro medi in più sul conto corrente di coloro che, prima della manovra, si pagavano il servizio per intero essendo in lista d’attesa. Situazione analoga per ciò che riguarda la parte dei patrimoni immobiliari perché la differenza media di 188.588 euro è un indice di agiatezza, che chi era in lista di attesa non poteva vantare". Per cui, secondo Malucchi "la gratuità del servizio premia, con la manovra dello sbarramento a 43.000 euro Isee, coloro che sono economicamente più fragili esprimendo il concetto della solidarietà, come previsto in Costituzione, di chi ha più possibilità verso a chi ne ha di meno. La SdS non può ammettere che i poveri in lista di attesa per la gratuità del servizio, paghino per un servizio che i ricchi hanno gratuitamente".

Malucchi punta il dito contro un aspetto che definisce "curioso relativamente alla presentazione dell’Isee. "Il 20% delle famiglie non produce l’Isee nonostante il nostro invito e nonostante il tempo concesso in deroga al 30 aprile spostandolo al 30 maggio. Molti affermano l’indisponibilità a presentarlo, pretendendo la gratuità del servizio, quasi per diritto naturale". E si chiede: "Ci domandiamo che cosa ci sia di così inenarrabile in quegli Isee così gelosamente sottratti alla trasparenza e alla pubblica amministrazione a cui però chiedono servizi gratuiti", ribadendo quale sia lo scopo della SdS. "Lo scopo – conclude – continua ad essere quello di garantire l’universalità del servizio e la gratuità per chi è economicamente più fragile", inserendo il tutto sotto il valore della solidarietà "fondante la nostra azione di governo".

Sara Bessi