
La festa della Repubblica e i giovani. Studenti ’custodi’ della Costituzione
Il primo a essere premiato è stato l’imprenditore Renato Cecchi, visibilmente commosso, che con la Rifinizione Santo Stefano "ha dedicato la sua vita al lavoro". Poi è stato il turno dell’ex dipendente della Cassa di risparmio di Prato Amerigo Giuseppucci, autore di molte pubblicazioni sulla nascita della Provincia, "punto di riferimento per la memoria della comunità". Neo cavaliere della Repubblica anche il proposto della Misericordia Gianluca Mannelli, in associazione dal 1978. E poi l’attuale viceprefetto vicario Vincenzo Arancio e Stefano Boni, in servizio all’Istituto di scienze militari aeronautiche di Firenze. Sono conferite nel giorno della festa del 2 giugno, la prima del prefetto Michela La Iacona in una piazza delle Carceri vestita a festa per i 78 anni della Repubblica col vessillo tricolore fatto srotolare sulle mura del castello dai vigili del fuoco. Una riflessione sul significato di una ricorrenza che il prefetto ha riassunto nei concetti di responsabilità e impegno, con un rimando alla lotta contro la corruzione (ma il discorso era stato preparato prima del terremoto giudiziario che si è abbattuto nei giorni scorsi sul comando dei Carabinieri). "Essere responsabili significa essere agenti attivi, fare cioè ognuno la propria parte al meglio delle proprie possibilità, promuovendo il rispetto delle regole, il valore della legalità e la lotta contro ogni forma di corruzione, primo nemico della libertà di ciascuno". Una cerimonia solenne molto sentita iniziata con l’inno di Mameli e chiusa con l’inno alla gioia di Beethoven, l’ultima di questa giunta comunale, alla presenza delle più alte cariche istituzionali rappresentate dalle parlamentari Chiara La Porta ed Erica Mazzetti. In piazza la consigliera regionale Ilaria Bugetti, il presidente della Provincia Simone Calamai e i sindaci dei sei Comuni.
La festa del 2 giugno come prezioso patrimonio da tramandare alle nuove generazioni perché, osserva il prefetto, "i ragazzi sono i migliori alleati per custodirlo e per confidare in un futuro migliore". Come Sofia e Andrea, due alunni di quinta della primaria Carlo Alberto Dalla Chiesa che hanno dato voce con alcuni pensieri scritti in punta di penna agli articoli 3 e 36 della Costituzione. Sofia è un’alunna di origine cinese nata a Prato che ha ricordato come la mamma abbia potuto integrarsi grazie al dettato costituzionale di uguaglianza. È stata poi la volta di Giorgia, studentessa del Marconi, che ha rivendicato la natura di "sigillo prezioso" per l’articolo 139, l’ultimo della Costituzione: giù le mani, sempre, dalla Repubblica.
Maria Lardara