
Luca Cortina con rappresentanti di associazioni e negozi che partecipano alla festa
Sarà un venerdì di festa il 13 giugno per il quartiere Soccorso che, spesso in cronaca per degrado, microcriminalità e proteste varie dei residenti, ha l’occasione di mostrare anche il meglio di sé con momenti di aggregazione interculturale. In questi ultimi tempi non sono mancate le battaglie politiche fra esponenti della maggioranza in consiglio comunale e consiglieri della minoranza con petizioni popolari e riunioni di quartiere su un argomento che ormai è divenuto famoso: il parcheggio del triangolone. A nulla sono valse le proteste dei residenti che chiedevano di non alienare un’area parcheggio perché l’alta densità della popolazione del quartiere richiede più posti auto. Non a caso, la sera, quando tutti sono rientrati a casa, in molti devono parcheggiare in posti non consentiti o sui marciapiedi, creando disagi per i disabili che vivono in questa area della città. Ed ancora, le lamentele di alcuni cittadini per i ragazzi che schiamazzano e alzano la polvere giocando a calcio nei giardini che di fatto sono un campo sterrato o il senso di insicurezza che taluni provano a percorrere le strade del quartiere nelle ore serali. Ma è da eventi come il Deklassat@ festival che ripartono le persone e la comunità. Questo evento realizzato da più di 20 soggetti tra cui esercenti e associazioni, nasce per la voglia di raccontare un Soccorso diverso, fatto di scambi culturali tra Nazioni lontane che, tra le vie di questo quartiere si scoprono vicine e spesso simili. Un progetto, questo, che mira a cambiare la mentalità delle persone per favorire una sempre maggiore inclusione, attraendo anche persone da fuori città che alimentano l’economia della zona. "Nessuno dice che la situazione sia rosea ma sono più preoccupato per un ricambio generazionale che effettivamente manca", spiega Luca Cortina, presidente dell’associazione la Cultura Nuova, organizzatore del festival, a cui collabora anche Cieli Aperti. "Questo evento mostra che la rete di quartiere è attiva. Ognuno ha messo qualcosa del suo per realizzare tutto ciò. Anche l’amministrazione non si è tirata indietro e ha contribuito. Pensiamo che a Prato c’è il mondo ed effettivamente tutto il mondo è rimasto a Prato". E questa multiculturalità del Soccorso si concretizza anche con quel gruppo di cittadini che, senza limiti di confine, etnia o religione, si danno appuntamento ai giardini di via Marx per pulirli o per leggere e commentare un libro. Una multiculturalità che parte dal basso, dai cittadini, che provano a guardare oltre i problemi e si rimboccano le maniche per trovare soluzioni.