La fabbrica dei sogni al Terminale. Il libro che racconta la Gkn in lotta

La scrittrice Valentina Baronti presenta il suo libro "La fabbrica dei sogni" al Social Forum di Prato, raccontando la lotta operaia e la speranza di un futuro migliore.

La fabbrica dei sogni al Terminale. Il libro che racconta la    Gkn in lotta

La fabbrica dei sogni al Terminale. Il libro che racconta la Gkn in lotta

Non è un film, ma sarà presentato in un cinema, il Terminale, nell’ambito del Social Forum di Prato, martedì alle 21 con ingresso libero. Non è un film, ma come Berlinguer ti voglio bene accende i riflettori sul lavoro, la classe operaia, in un mondo che cinquant’anni dopo è decisamente peggiorato per chi un lavoro lo cerca, lo ha precario e sottopagato, rischia di perderlo, lo ha perduto. Il libro s’intitola La fabbrica dei sogni, lo ha scritto Valentina Baronti per le edizioni Alegre ed è fresco di stampa. Ha un sottotitolo eloquente: Organizzarsi contro lo sfruttamento e la negazione. Anche con l’illusione, anche col disincanto. Come in amore. La voce narrante è quella di una donna nata in una famiglia contadina e operaia. Il luogo è una fabbrica abbandonata dal padrone, che gli operai si ostinano a non abbandonare. E’ la Gkn di Campi Bisenzio, tanti anche i pratesi da mesi e mesi impegnati nella lotta. La protagonista si chiama Agata: quando incontra questa lotta, dopo il licenziamento di cinquecento operai e la chiusura dello stabilimento, è come accadesse un piccolo miracolo. La vita e la scrittura, l’amore e le storie insorgono. "Un percorso di generazioni legate da memorie di fame e olivi, di semiassi e dignità, si stende sulla pagina – si legge nelle note di copertina –. Da “una stanza tutta per sé” a “una fabbrica tutta per noi”. Le vite si trasformano tra mobilitazioni, assemblee, convergenza con altri movimenti, azionariato popolare, progetti di riconversione ecologica, intelligenza e cultura collettiva. Come raccontare una storia operaia, se non hai ereditato il privilegio di crescere in una casa piena di libri? Può la scrittura essere un destino, in chi ha assaggiato nella minestra dei nonni il peso dell’analfabetismo, il timore e la riverenza verso i libri e la cultura alta?".

La scrittrice con una famiglia operaia alle spalle trova, in un progetto di fabbrica socialmente integrata e reindustrializzata dal basso, la condizione per raccontarsi.. Non la fabbrica che inquina, ma la fabbrica dei sogni, appunto, che si fanno scrittura, speranza e desiderio. "Le ore passate con loro, con ognuno di loro, col delegato sindacale così come con il più semplice degli operai, mi hanno insegnato più di tutti i miei anni di studi, più di tutti i libri letti", dice Valentina Baronti che sarà ospite del Terminale insieme allo scrittore Enrico Panzi.