
La Baracca, il teatro delle idee Dai libri pericolosi all’orto modello
Questa sera primo appuntamento con l’estate della Baracca. Alle 21.30 nel Pereto del teatro andrà in scena "Francesco Carletti. Storie di un negriero fiorentino", commento dialoghi e lettura a cura di Maila Ermini con la partecipazione di Gianfelice D’Accolti. "Sarà un incontro spettacolo sui ragionamenti del mio viaggio intorno al mondo di Francesco Carletti, che pochi conoscono – spiega Maila Ermini –, e sarà il primo di una serie dedicata ai libri pericolosi...". Carletti era un mercante fiorentino che alla fine del 1500 se ne andò in Africa insieme al padre per comprare schiavi da portare nelle Indie Occidentali. "Il suo è un libro pericoloso perché, da mercante e primo circumnavigatore privato, Carletti scrive da una prospettiva imparziale – aggiunge Ermini –: non viaggia per conto di nessun re o impero ma solo dei propri interessi, e non scrive nemmeno per pubblicare, e per questo offre dettagli obbiettivi e spregiudicati della tratta degli schiavi e della distruzione degli indigeni americani, e getta, primo tra i moderni, uno sguardo lucido sui comportamenti sessuali del tempo, e sulle donne. Il libro del Carletti è molto di più che un resoconto di un viaggio o un libro etnografico, e per questo riteniamo opportuno sottrarlo all’oblio portandolo a teatro". Ingresso offerta libera, minimo 5 euro. Si consiglia prenotazione: [email protected], 333 2713136 (no whatsapp).
Nel cartellone della Prato Estate Maila Ermini sarà protagonista di "Io Malaparto, Lettere a Curzio", che andrà in scena giovedì 29 giugno alle 21,30 a Palazzo Datini, con ingresso libero. Il 4 luglio l’artista pratese sarà di nuovo al Pereto della Baracca (alle 21.30) con "Son cavoli miei. Confessioni di una ortolana". La pièce racconta la storia della maestra Violina, ispirata a un fatto realmente accaduto, ed è una piccola celebrazione della sapienza antica, della manualità, della vita che può essere ricca anche con le cose semplici; allo stesso tempo, si presenta anche come una storia comica contro la maldicenza e l’invidia per la felicità altrui. Condividendo la stessa passione per l’orto, Violina, la maestra del paese, diventa amica del suocero Ugo, a tal punto che i due sono sospettati - del tutto ingiustamente - di essere amanti. I due però, nonostante la malevolenza di tutto il paese, danno vita a un orto bellissimo generoso di verdure. Alla fine Violina "vince" e diventa anche una rinomata storica delle verdure