
Il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli
C’è grande attesa per l’arrivo a Prato della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e delle altre associazioni criminali, anche straniere. E’ la prima volta che accade in città e sull’agenda di amministratori, politici, rappresentanti istituzionali, di associazioni di categoria e di sindacati la data è segnata con l’evidenziatore: venerdì 4 aprile.
Una visita significativa che avrà come punto fondamentale l’incontro dei membri (del Senato e della Camera) con il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli. Proprio la guida della procura ha più volte messo in evidenza la presenza di sinergie criminose tra malavita italiana e straniera, cinese, ma non solo. Ed ha sottolineato con forza quanto gli organici di giustizia e forze dell’ordine sono sottodimensionati.
Fratelli d’Italia, sottolinea il partito in questi giorni, è dal 2018 che denuncia la presenza di un sistema mafioso cinese nel territorio pratese. Grande pressione affinchè la visita si realizzasse è stata messa in campo dalla deputata pratese Chiara La Porta: "Ribadisco: si tratta di un segnale di grande importanza e di attenzione specifica per la nostra realtà, un fondamentale tassello della battaglia contro il sistema mafioso che infesta il nostro territorio e per contrastare il quale Fratelli d’Italia combatte da sempre. Dobbiamo essere tutti contenti dell’attenzione che la Commissione rivolge alla nostra città. Non è più il tempo di minimizzare pericoli e rischi".
Nel dicembre 2018 "l’allora segretario dell’Antimafia Wanda Ferro - ricorda la parlamentare - intervenne in sala consiliare del Comune, in occasione della presentazione del libro di Giorgio Sturlese Tosi, dedicato proprio al fenomeno cinese in Italia, grazie alle nostre costanti interlocuzioni con tutti i livelli istituzionali, ai quali non abbiamo mai smesso di denunciare lo specifico sistema mafioso cinese". Nel gennaio 2023 "insieme all’onorevole Giovanni Donzelli, al fianco del quale da sempre mi batto per denunciare un fenomeno criminale ormai endemico nel nostro territorio, presentammo la proposta di legge, approvata, affinché l’attuale commissione accertasse e valutasse la natura e le caratteristiche delle nuove forme di criminalità organizzata, con specifico riguardo al settore manifatturiero cinese, particolarmente radicato tra Prato e Firenze, che presentava e presenta peculiari metodologie mafiose. Durante il governo Gentiloni, la stessa proposta, fu bocciata". La Porta ricorda che Giovanni Donzelli, sette anni fa, propose l’inserimento della fattispecie "mafia cinese" durante la costituzione della commissione Antimafia, "proposta che fu bocciata dal Pd sostenendo che Donzelli metteva in cattiva luce Prato". Sono passati tanti anni "e finalmente adesso ci siamo" esclama La Porta.
Anche il Pd pratese però rivendica massima attenzione al problema e ricorda la recente visita di Walter Verini, membro dell’Antimafia. "Verini ha mantenuto l’impegno preso il 13 dicembre, quando a valle dell’incontro con il procuratore Tescaroli e l’onorevole Furfaro, dichiarò che avrebbe richiesto la visita dell’ Antimafia - ha sottolineato il segretario dem Marco Biagioni - Prato è un distretto produttivo d’eccellenza che deve essere tutelato dall’illegalità e dalle infiltrazioni di stampo mafioso". Per il Pd "la missione del 4 aprile sarà un’occasione preziosa per mettere ancora più in connessione istituzioni, forze dell’ordine e magistratura".
Luigi Caroppo