REDAZIONE PRATO

In Consiglio la bagarre della rivalsa. La sindaca pronta a rispondere. Pd: Biffoni e i civici per il ’dopo’

Oggi assemblea cittadina calda: centrodestra all’attacco. Maioiriello (5S) assente

La sindaca ieri alla presentazione della nuova mostra al Museo del Tessuto

La sindaca ieri alla presentazione della nuova mostra al Museo del Tessuto

Doveva essere il giovedì giudiziario invece sarà il giovedì delle forche politiche. L’interrogatorio con il gip è stato rinviato a lunedì 23, ma oggi è giorno di consiglio comunale. E le avvistaglie parlano di bagarre. Polemica annunciata dal centrodestra. Ma non c’è da guardare solo agli scranni dei dodici consiglieri. Bisogna puntare i riflettori anche su quelli del Pd dove l’assenza potrebbe essere un segnale politico. L’assemblea cittadina è in seconda convocazione proprio perché sono annunciate defezioni. Chi mancherà tra i dem? Qualcuno del gruppo più legato all’ex sindaco Biffoni e ai riformisti (quindi Mangani, Alberti, Coppini, Tassi)? Il presidente del consiglio comunale, Lorenzo Tinagli, anche ieri ha cercato di gestire la seduta zigzagando tra polemiche annunciate, colpi bassi potenziali, rivalse plasticamente in campo. Tinagli oltre a fare l’appello (Maioriello dei 5S annuncia impegni e potrebbe non esserci...) aspetta la mattinata di oggi per ricevere la raffica di question time che il centrodestra sta definendo. Potrebbe arrivare a presentarne anche 12, ma forse si limiterà in una sorta di compromesso istituzionale. Al lavoro l’esperienza di Rita Pieri, la strategia di Tommaso Cocci, la saggezza di Gianni Cenni. Dietro le quinte, ma non troppo per il gruppo di Fratelli d’Italia c’è la regia presente e continua di Chiara La Porta, la deputata che sta sferrando da giorni l’attacco al "sistema Prato" che fa rima con "sistema Toscana" puntando il dito sulla commistione tra politica e interessi privati.

La sindaca Ilaria Bugetti sarà al suo posto in salone consiliare, alla guida della sua giunta al completo. Testa alta e argomenti da presentare. "Pronta a rispondere alle domande possibili in questo momento, non teme niente" si dice in palazzo comunale. Ieri ha partecipato agli appuntamenti in agenda. Il clima dentro il Pd si sta facendo più teso. Il caso Prato è diventato un caso nazionale, la segretaria Elly Schlein segue e si informa. E legge dalla rassegna stampa titoli come "Due pesi, due garantismi" uscito su Il Foglio. All’interno dei dem pratesi la facciata unitaria si sta sgretolando giorno dopo giorno. Il gruppo di Biffoni sta sull’Aventino e qualcuno si lascia scappare qualche sorrisino ironico. Isolati o quasi per un anno intero, adesso cercano di capire cosa succede. Marcando però la loro presenza (o assenza ad esempio in consiglio comunale). Insomma sono tornati a gonfiare il petto. I fedelissimi della sindaca non la mollano di un centimetro. L’ala alla guida, quella della segretaria Schlein, studia soluzioni alternative, anche se nessuno lo dice. Exit strategy, in azione Marco Biagioni, Diego Blasi, Marco Furfaro, Emiliano Fossi. Dimissioni si o no?

La sindaca non ha intenzione di lasciare: non ci pensa proprio ora, alla vigilia dell’interrogatorio. Poi si vedrà perchè è sicura che "le spiegazioni daranno un quadro diverso". Chi lancia Biffoni al terzo mandato fa già i calcoli: per tornare in sella dopo due mandati, l’intervallo deve durare un anno e mezzo. Si va all’inizio del 2026 con nuove elezioni a primavera. Ma agli ottimisti biffoniani (che sarebbe lanciato nella campagna elettorale regionale per fare il pieno di voti) risponde chi nel Pd ricorda che le indagini dell’inchiesta alluvione sono finite. E due indagati nel Pd sono troppi. E allora i boatos parlano di civici di centrosinistra da contattare.

Luigi Caroppo