
Gianluca Banchelli, dirigente e candidato alla Regione Toscana per FDI
"Il centrodestra pratese non ha mai fatto finta di non vedere le problematiche dell’immigrazione cinese". Così Gianluca Banchelli, dirigente e candidato alla Regione Toscana per FdI, replica a Alessio Laschi, segretario della federazione pratese di Sinistra Italiana Avs in merito all’intervista uscita ieri sulla Nazione.
"La faccia tosta della sinistra italiana non ha limiti - dice Banchelli - e leggendo l’intervista a Laschi e le critiche a Fratelli d’Italia posso solo immaginare che le ultime inchieste e vicende che hanno colpito il centrosinistra pratese siano state così importanti da aver causato ad alcuni soggetti forti amnesie. Il centrodestra pratese non ha mai, mai, mai fatto finta di non vedere. Ha avvertito, contrastato e combattuto il fenomeno della illegalità e della concorrenza sleale in città da oltre trent’anni".
Banchelli ha attraversato parecchi anni di politica dal lato del centrodestra: "Ricordo ancora quando con il movimento giovanile ho istituito la dogana in via Pistoiese e le conseguenti polemiche e interrogazioni parlamentari degli allora DS (Democratici di Sinistra, ndr). Negli unici cinque anni di governo del centro destra a Prato – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – costruimmo sul tema un assessorato ad hoc, con evidenti risultati poi cancellati dalle giunte a seguire".
"A differenza di Avs facciamo e abbiamo sempre fatto un distinguo tra imprenditoria onesta e imprenditoria disonesta qualsiasi sia la nazionalità di chi la fa. C’è chiaro, da sempre, quali e quante opportunità il settore tessile e moda abbigliamento possa dare alla città. Ci è chiaro anche quanti miliardi di euro girino intorno a questa industria, ma è ancora più chiaro che questi miliardi migrano in altre parti del mondo piuttosto che rimanere sul nostro territorio".
Anche sulla questione affitti pagati agli italiani Banchelli ha la sua visione: quei soldi, dice, hanno rappresentato una minima parte del flusso di denaro generato dal distretto di Chinatown. "È da miopi e da ignoranti (nel senso letterale della parola) pensare – prosegue Banchelli – che la città sia stata salvata dagli affitti pagati dei proprietari cinesi o dalle compravendite immobiliari. Quei soldi sono briciole che depauperano la nostra Provincia, la nostra città e la nostra convivenza quotidiana. Il lassismo delle ultime giunte, in particolare, ha relegato Prato e dintorni ad un impoverimento generale da ‘terzo mondo’, tipico di tutte le realtà manifatturiere che effettivamente vivono di manodopera a basso costo. L’approccio della sinistra – chiude – è il solito visto in tutti questi anni, dove 2 + 2 fa tre e non quattro. Dove le responsabilità si cercano in chi non ha potuto mai governare il fenomeno, rispetto a chi ha sempre avuto le leve del comando".