REDAZIONE PRATO

Il tempo delle scelte: "Dalla crisi al rilancio. Serve una visione condivisa per il futuro"

L’intervento di Franchi, segretario generale della Cisl Firenze Prato "La città ha una tradizione di dialogo fra le parti sociali e le istituzioni. La collaborazione è la strada per rispondere ai bisogni della comunità". .

PRATORipartire con assunzione di responsabilità e prospettiva: c’è urgenza di idee e percorsi da intraprendere. Ho letto con attenzione il breve editoriale di Luigi Caroppo di domenica, sintesi di lettura della situazione locale e provocazione accorata rispetto al domani: Prato ha bisogno di vento che spinga verso il futuro, le sfide, i bisogni delle persone e delle loro famiglie, in un quadro complicato e pressante allo stesso tempo. E’ quanto rileviamo come prima considerazione dalle sollecitazioni di Luigi Caroppo e sulle quali offriamo volentieri un nostro contributo di riflessione. Le sfide e le prove a cui è sottoposta la comunità pratese sono molteplici, alcune di sistema, legate al quadro internazionale e alle ripercussioni su produzione e mercato del lavoro, su esportazioni e sostegno al proprio sapere e al proprio capitale lavorativo, a partire dal manifatturiero tessile.

Prato ha al tempo stesso una situazione demografica fra le più avanzate sul piano della presenza di immigrati e su ruolo e sfide per l’integrazione del domani, sociale, culturale economica, su cui si può scegliere una posizione di steccati da erigere o agganciare una visione coraggiosa e lungimirante che scommette sull’integrazione, certo difficile e problematica, ma che è secondo noi l’unica vera prospettiva di futuro, in cui all’invecchiamento drammatico della popolazione locale si affiancano le opportunità di costruire, assieme alle nuove generazioni di immigrati, nuovi percorsi di opportunità lavorative, sociali, culturali. Prato è anche città che ha subito negli ultimi mesi eventi pesanti, dall’ emergere dello sfruttamento lavorativo e l’avvio di filoni di inchiesta giudiziaria che hanno messo a nudo parte consistente del settore del pronto moda gestito dai cinesi, al commissariamento dell’amministrazione comunale e alle successive vicende che stanno coinvolgendo le forze di opposizione: un quadro che può offrire, a chi è interessato a recitare il semplice ruolo di detrattore, materiale ghiotto per caricare una narrazione distruttiva e delegittimante della nostra città.

Noi crediamo che proprio in un momento di crisi diffusa come l’attuale sia ancora più necessario e urgente, poggiando le basi sui valori e la centralità della persona, ripartire dalle tante ricchezze che Prato ha in sé: una rete di imprese e di lavoro sano e che poggia le basi sul rispetto delle regole e dei diritti, un sistema produttivo che ha retto meglio di altre parti d’ Italia alle turbolenze dei mercati internazionali, una conoscenza sulle nuove prospettive dell’economia circolare che rendono Prato un laboratorio potenzialmente fra i più importanti in Europa; Prato ha anche una tradizione di dialogo e confronto fra le parti sociali e le Istituzioni consolidata, che per anni ha dimostrato che la collaborazione e la sinergia sono l’unica strada necessaria per rispondere ai bisogni e alle attese della comunità.

La città ha in questo quadro figure di riferimento che per ruolo e segnali offrono indicazioni e sollecitazioni preziose: un Vescovo che dopo il commissariamento da subito ha invitato le varie forze mettere da parte contrapposizioni e a convergere su progetti e azioni essenziali per i bisogni della comunità; un procuratore che ha avviato azioni decise di indagine e contrasto allo sfruttamento lavorativo; un Commissario che ha il compito di accompagnare una fase di gestione verso nuove elezioni, al quale rinnoviamo assieme a Cgil e Uil, la piena disponibilità a individuare percorsi e priorità da sostenere per le necessità prioritarie di ripartenza della città.

Le attese delle persone, a partire da quelle più in difficoltà e le più fragili, la fatica crescente delle famiglie a mantenere il potere di acquisto, la necessità di proseguire nei tanti percorsi avviati sui cantieri e i progetti del PNRR, impongono a tutti, a partire da una politica che deve farsi meno litigiosa e più attenta nel merito delle questioni, di rimboccarsi le maniche; occorre meno preoccupazione di un consenso a breve termine e più determinazione a costruire una agenda di lavoro insieme a tutte le forze locali. Si tratta a nostro avviso di una strada obbligata, in cui è necessario ripartire da una classe dirigente, espressione di tutte le componenti del tessuto cittadino, in grado di mettere al centro competenza, responsabilità e senso del bene comune.

Fabio FranchiSegretario generale CISL Firenze Prato