
L’assessore ai lavori pubblici Leonardo Mastropieri
Una nuova tegola colpisce l’amministrazione comunale di Poggio a Caiano. Dopo le polemiche legate alla permanenza in giunta dell’assessore Leonardo Mastropieri, già condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale quando era dirigente a Carmignano, ora è bagarre sulla recente nomina a dirigente dei lavori pubblici di un parente della moglie dello stesso assessore.
La conferma della parentela è arrivata direttamente dal sindaco Palandri, in risposta a un’interrogazione del gruppo consiliare di opposizione. Una risposta che però, stando ai consiglieri d’opposizione, non ha chiarito del tutto la natura del legame. Il primo cittadino si è limitato a parlare di un’affinità "di quinto grado", senza entrare nei dettagli. Tanto che i consiglieri di ’Poggio Insieme’ hanno presentato una seconda interrogazione per avere spiegazioni più precise. Quel che è certo, però, è che l’assessore Mastropieri detiene la delega ai lavori pubblici, ovvero lo stesso settore in cui ora è stato nominato dirigente un suo affine.
Non solo: Mastropieri avrebbe anche partecipato alla votazione della delibera che ha portato proprio alla creazione del posto dirigenziale, rendendo la situazione ancora più delicata.
Una coincidenza? Per molti, una decisione inopportuna che rischia di alimentare dubbi sulla correttezza e sull’imparzialità dell’amministrazione. A sollevare ulteriori perplessità è anche la scelta del nuovo dirigente, che avrebbe lasciato un impiego stabile in un altro Comune per accettare un incarico fiduciario a tempo determinato a Poggio a Caiano.
Una mossa insolita, che fa pensare a un incarico cucito su misura. Per far posto al nuovo arrivato, l’amministrazione ha inoltre deciso di sdoppiare l’ufficio tecnico: da una parte l’edilizia privata, dall’altra i lavori pubblici. Una riorganizzazione strutturale che ha comportato l’istituzione di un secondo posto da dirigente, con inevitabili ricadute anche sul bilancio comunale.
L’opposizione di Poggio Insieme parla di un caso ‘politicamente imbarazzante’ e chiede al sindaco di chiarire fino in fondo la vicenda. "Non è normale – spiegano – che un Comune affidi la dirigenza di un settore così delicato a un parente, seppur affine, di un assessore già condannato (quando era dirigente in altro Comune ndr) per danno erariale. Non è normale che lo stesso assessore abbia votato per creare il posto poi occupato da una persona a lui legata. In attesa di nuove risposte, la vicenda è stata resa pubblica per rispetto verso i cittadini e in nome della trasparenza".
C.C.