
Le due componenti del campo largo elettorale e della maggioranza alimentano il dibattito dopo l’assemblea dei soci: "Urge chiarimento".
Emerse ad agosto, le fibrillazioni di maggioranza tornano prepotentemente a farsi sentire dopo l’assemblea dei soci di Alia Multiutility che ha detto sì a un nuovo piano industriale tenendo dentro i tre pilastri (acqua, energia, rifiuti) e guardando ad alternative alla Borsa per generare risorse pro investimenti (studio ad hoc per individuarle). Il documento finale ha anche ribadito che la gestione della risorsa idrica nella Toscana centrale dovrà seguire il percorso deciso dall’Autorità idrica toscana con la gara (2025) per una sinergia tra pubblico (al 70 per cento) e privato (al 30 per cento). E due gambe della coalizione pratese del campo largo (Movimento 5Stelle e Sinistra unita) che hanno contribuito alla vittoria di Ilaria Bugetti tornano ad agitarsi rifacendosi agli accordi elettorali e alla tenuta della maggioranza. Bugetti, capofila del documento vincente, vara l’operazione dialogo sia ’in casa’ che nell’area pratese.
Dal capogruppo e coordinatore provinciale pentastellato Carmine Maioriello il primo messaggio è per i dem, compagni di campo largo: "Finalmente in assemblea è giunto il dibattito. A questo punto, credo che il Pd debba valutare tutte le sensibilità al suo interno e ascoltare anche le posizioni di tutti i singoli Comuni e dovrà decidere da che parte stare....". Perché "nel frattempo la posizione del Movimento 5 Stelle non cambia sul tema della quotazione in borsa e sulla governance pubblica". E annuncia: "Continueremo a lavorare cercando sinergie di gruppo all’interno della maggioranza per convincere tutti i consiglieri che la strada da percorrere è quella riportata nell’accordo di coalizione". Ad agosto Maioriello e l’assessora Chiara Bartalini avevano sottolineato: "La nostra è un posizione oltre che netta, decisamente contraria alla quotazione in borsa della Multiutility e dell’acqua. Il nostro è uno dei punti fermi non negoziabili che fa parte integrante del progetto politico dentro la coalizione che governa Prato. Il referendum del 2011 non è stato un mero esercizio democratico ma una volontà precisa che va rispettata".
Sugli scudi anche Sinistra Italiana Prato che parla di un "documento finale pieno di elementi di ambiguità e che nella sostanza rinvia nuovamente il momento delle scelte". Perciò chiede che il dibattito sul futuro della Multiutility torni in consiglio comunale. Del documento approvato è condivisibile l’impianto generale: "Il perimetro entro cui la multiutility si muoverà: rifiuti, energia ed acqua, così come la proposta di allargare le dimensioni societarie aggregando altre realtà territoriali". Ma "non è condivisibile la posizione espressa sulla gara per il servizio idrico, in quanto non tiene conto dell’esito referendario e non consente alle nuove Amministrazioni entrate in carica a giugno di potersi esprimere su aspetti che condizioneranno le scelte per i prossimi trenta anni". Inoltre "la gara per la scelta del socio privato per la gestione idrica lasciando l’acqua nel perimetro della Multiutility, pone un macigno che potrebbe impedire l’allargamento ad altri Comuni". Sinistra Italiana Prato ritiene necessario che i Comuni (11) che si sono espressi contro il documento di maggioranza "proseguano il lavoro di confronto per arrivare al più presto alla scelta auspicata da molti, anche all’interno del Pd: il superamento definitivo del progetto di quotazione in borsa e finanziarizzazione della società, oltre al ripensamento del percorso di individuazione di nuovi soci privati per Publiacqua fermando il bando di Ait".
Luigi Caroppo