REDAZIONE PRATO

Il Comune rivendica "Impegno massimo sul fronte profughi"

Presenti in provincia 80 richiedenti asilo: numeri ufficializzati ieri in occasione della Giornata mondiale del rifugiato

La guerra in Ucraina rappresenta solo l’ultima emergenza. L’ultima di una lunga serie di emergenze, di fronte alle quali il Comune di Prato rivendica il proprio impegno, sempre in prima linea. La sottolineatura è arrivata ieri, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato indetta dall’Unhcr. "Siamo stati tra le prime città in Italia ad affrontare con competenza e professionalità la sfida dell’accoglienza dei richiedenti asilo", dicono dall’amministrazione comunale. "Abbiamo aderito alla rete Sprar, ora denominata Sai, nel 2006 e dall’anno successivo siamo capofila in collaborazione con gli altri Comuni della Provincia". Ad oggi l’area pratese accoglie 80 richiedenti asilo, ma la situazione dei numeri, come si sa, resta molto fluida. "Negli ultimi 20 anni il sistema Sprar-Sai in Italia ha accolto migliaia di persone, accompagnandole nel processo d’integrazione nella società italiana. Nella Giornata mondiale del rifugiato siamo a ribadire il grande impegno, lo sforzo con cui tutte le nostre comunità affrontano un fenomeno epocale come quello delle migrazioni. Ricordiamoci che accanto a emergenze come quelle ucraina e afghana, continuano i flussi dai Paesi martoriati da guerre, carestie, disastri climatici, con migliaia di persone che ogni anno si spostano verso l’Europa e che continueranno a farlo. E allora un sistema di accoglienza strutturato e professionale, governato ed economicamente capiente, non meramente assistenzialista, è fondamentale affinché le comunità siano davvero spazi di inclusione e cittadinanza per chi, da rifugiato, decide di costruire qui il proprio futuro".

Un impegno portato avanti in stretta collaborazione con le altre istituzioni, a cominciare dalla Prefettura, la Questura e la Procura, che nel corso degli anni ha portato alla nascita di percorsi specifici per la lotta all’illegalità e, in particolare, allo sfruttamento lavorativo: "Grazie alla grande professionalità dell’ufficio immigrazione del Comune di Prato, al lavoro concreto portato avanti in collaborazione con le altre istituzioni, oggi Prato è un modello di accoglienza e di contrasto allo sfruttamento lavorativo delle fasce più deboli ed esposte", sottolinea l’assessore Simone Mangani. "E se il sistema di accoglienza a Prato funziona è anche per la serietà degli enti gestori, dell’alto livello che si è sempre cercato di mantenere senza venir meno ai percorsi anche di formazione, a partire da quella linguistica, fondamentali per creare cittadina nza".