REDAZIONE PRATO

"Il biennio di sangue" . Il libro del procuratore sulle bombe 1993 e 1994

La ricostruzione di Tescaroli della lunga e sanguinosa stagione stragista "Importante conservare la memoria e il ricordo per creare una sorta di monito".

Il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli con il governatore Eugenio Giani

Il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli con il governatore Eugenio Giani

"Il 90% del libro è centrato sul sintetizzare le verità accertate", perché è "importante conservare la memoria, ricostruire le istanze, in modo che si sappia, si mantenga vivo il ricordo e si crei una sorta di monito per le future generazioni", il resto del volume è "sui quesiti ancora senza risposta. Senza una verità completa non ci può essere giustizia. Ed è un obiettivo che dovrebbe spingere a cercare la verità, sia da parte della giustizia sia da parte degli storici". Lo ha detto il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli presentando il suo libro ‘Il Biennio di sangue 1993-94’, ieri pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. Presenti anche il presidente della Regione Eugenio Giani e il presidente della fondazione Caponnetto Salvatore Calleri. In quel periodo, ha aggiunto, "ci siamo trovati davanti alla massima rappresentazione della pericolosità del crimine organizzato" ma "solo se noi analizziamo quello che è avvenuto in termini complessivi possiamo cercare di fare dei passi in avanti. Quello che non dobbiamo fare è segmentare gli episodi stragisti o concentrarsi solo su uno. Sarebbe una visione miope di quanto avvenuto in quegli anni".

Per Tescaroli "conoscere quello che è avvenuto può aiutare a prendere le distanze una volta per sempre", e dopo quel periodo "sebbene le organizzazioni mafiose abbiano ancora colpito uomini delle istituzioni sono tornate a farlo in maniera selettiva e non più stragi più ampie. Merito dello Stato", della sua risposta, "è un segno importante che induce ottimismo e che forse si possa chiudere i conti con questa storia del nostro passato che ha prodotto vittime innocenti che debbono essere ricordate". Giani ha sottolineato che quello di Tescaroli "non è un libro di opinioni ma è fondato su atti processuali, e questo ci permette di cogliere elementi assodati che nascono dalle aule di giustizia, dando una lettura oggettiva dei fatti. È un tipo di scrittura agile, immediata e concreta, un libro che crea emozioni e suggestioni significative. Collega una dimensione generale, in cui drammaticamente i protagonisti sono gli esponenti di Cosa nostra, da Riina a Messina Denaro, ai protagonisti di una strategia stagista, e che ritorna anche nella specificità di una Firenze devastata dall’attentato dei Georgofili".

Da Tescaroli anche un ringraziamento alla Regione Toscana, per la collaborazione, nell’ambito del progetto "Lavoro sicuro", che da anni porta avanti controlli nelle aziende cinesi, "per la messa a disposizione di interpreti di lingua cinese che si sta attuando, e che sono fondamentali per il nostro lavoro".