
I ragazzi e i rischi del web. Così Galciana fa squadra
Il web e i social network portano con sé opportunità ma anche pericoli. Un tema che diventa ancora più centrale se si parla di giovani che spesso non hanno gli strumenti per districarsi nel mondo on line. E che vede al contempo le difficoltà dei genitori nel riuscire a spiegare ai figli le insidie del web, non riuscendo a stabilire un dialogo costruttivo. Questi temi sono pane quotidiano per chi fra mondo scolastico e settore sportivo vive a stretto contatto con ragazzi e famiglie. E proprio per questo a Galciana è iniziato un lavoro di squadra: la società sportiva Galcianese ha coinvolto l’istituto comprensivo statale Gandhi, il Comune, la Pro Loco, la Pubblica Assistenza, la Misericordia e la parrocchia per organizzare insieme un incontro pensato le famiglie. L’appuntamento s’intitola "Web e social, rischi e opportunità: imparare a dialogarne con i figli" ed è in programma questa sera alle 21 al circolo Arci Renzo Degli Innocenti. La relatrice della serata sarà la psicologa Francesca Gori. "L’obiettivo è porre l’attenzione comune sul tema, che colpisce in modo trasversale tutte le famiglie - spiega Andrea Andreini, presidente della Galcianese -. Sono molto contento di avere ottenuto l’appoggio dell’istituto Gandhi, perché la testimonianza di chi è sul territorio e ha il polso della situazione è fondamentale. L’invito alla partecipazione è esteso a tutta la cittadinanza. Vogliamo renderci utili".
La serata rientra nel calendario di iniziative promosso dalla Galcianese in collaborazione con la Figc . Fra i relatori ci saranno assessori comunali, esponenti del terzo settore, il parroco don Luca Rosati e il dirigente scolastico delle Gandhi, Mario Battiato. "Noi da anni lavoriamo sull’uso responsabile dei social: fa parte del percorso educativo – spiega -. A scuola non si trasmettono solo saperi ma si fa anche educazione. L’aspetto della responsabilità genitoriale per noi è molto interessante e vogliamo approfondirlo con i tecnici e con le famiglie stesse. La scuola è un osservatorio privilegiato, dal quale possiamo dire che il rapporto con i social è problematico. Perché rappresentano uno strumento di comunicazione naturale per i ragazzi – conclude Battiato – ma spesso non c’è la consapevolezza dei rischi che si possono correre".