
I guardiani del Serraglio: "La droga resta la piaga"
Sono occhi attenti puntati su una delle zone più complicate della città, per quello che riguarda lo spaccio: la zona del Serraglio, dove il viavai di balordi e gli scambi non fanno quasi notizia. "Come il ritrovamento delle siringhe qui attorno, ormai è all’ordine del giorno". Gli occhi attenti sono quelli del gruppo delle Guardie di San Giorgio che ogni mattina e ogni pomeriggio chiunque può vedere davanti alla stazione. "Siamo tutti volontari, innamorati della nostra città. Per questo spendiamo il nostro tempo per Prato e per i pratesi", spiega Paolo Corti, presidente dell’associazione Oltre (acronimo di Organizzazione Logistico-Tecnica, Recuperi in Emergenza), che comprende anche il gruppo delle Guardie di San Giorgio. Fondata nel 2016 proprio da Corti, guardia giurata, da quarant’anni nell’ambiente della Protezione Civile, e oggi presidente dell’associazione stessa, conta 33 volontari: molte sono guardie giurate in servizio o in congedo, che svolgono attività di supporto e sostegno alla Protezione Civile. Sono almeno 18 i volontari che invece fanno parte de "Le Guardie di San Giorgio", ‘costola’ dell’associazione che svolge un servizio anti-degrado, operando in collaborazione con la Polizia Municipale e le forze dell’ordine. Presidiano le zone più complicate della città, come il Serraglio appunto, dove i volontari sono presenti quotidianamente in base alle disposizioni della Municipale, alternandosi con i volontari delle associazioni nazionali di Carabinieri e Polizia di Stato. "Le persone sono felici della nostra presenza al Serraglio – spiega Corti –: la cittadinanza si sentiva un po’ sola. In particolare le persone anziane". Che sono poi quelle più prese di mira dai balordi o dai tossici che fanno la spola in zona. "Soggetti che avvicinano le persone, chiedendo magari pochi spiccioli. Poi appena qualcuno apre il portafoglio si fanno insistenti, con le signore che, intimorite dalla situazione, danno soldi pur di liberarsene. Sinceramente però, quando noi siamo in zona, a giro se ne vedono pochi: la divisa fa da deterrente, scoraggia certi atteggiamenti. Come anche i furti di biciclette, purtroppo molto frequenti, ma che la nostra presenza disincentiva. Noi svolgiamo puramente un’attività di deterrenza – tiene a precisare Corti – mai d’intervento. Il nostro compito è quello di osservare e segnalare alle forze dell’ordine quando è necessario".
La droga dicevamo, continua ad essere la piaga del Serraglio: "Gli scambi sono continui". ‘Parlano’ anche i ritrovamenti di siringhe usate. "Ne troviamo moltissime e spesso in aree molto frequentate del Serraglio, come la piazza o vicino al playground. Quel che è peggio è che purtroppo sembra essere la normalità. Il problema è che non le troviamo solo lì. Ne abbiamo trovate anche ai Bastioni verso piazza San Marco, un’altra delle zone che presidiamo. Tre giorni fa nel piazzale dell’università, nell’angolo, dove c’è il parcheggio biciclette".