
PRATO
Un capolavoro del Medioevo motivo di una disputa ereditaria e oggetto di indagini da parte dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico.
Si tratta degli affreschi staccati nel dopoguerra dalla chiesa di Santo Stefano alle Busche, a Poggio alla Malva, e custoditi a Firenze in Palazzo Bargellini, nella collezione della casa-museo dell’ex sindaco fiorentino.
"Quelle opere sono di proprietà della parrocchia della frazione di Carmignano – e quindi della Diocesi di Pistoia – e lì dovrebbero stare". A dirlo sono l’assessore uscente alla cultura Stella Spinelli e l’ex sindaco di Carmignano Doriano Cirri.
Ma il ritorno a casa dei tasselli mancanti del ciclo di affreschi sulla Vita di Cristo – che risalgono alla fine dl 1300 – è tutt’altro che scontato.
La loro storia, infatti, parte da lontano, quando Piero Bargellini era sfollato durante la guerra a Poggio alla Malva e venne a conoscenza della chiesetta medievale "dipinta", che all’epoca era già abbandonata, dal parroco e suo grande amico don Benvenuto Matteucci.
E fu proprio Bargellini, coltissimo esperto di arte, a incaricarsi dell’operazione di salvataggio. L’antica chiesa di Santo Stefano era completamente rivestita da un ciclo di affreschi sulla vita di Gesù, opera di maestri toscani del tardo Trecento, ma era stata lasciata alle intemperie ed era diventata addirittura una rimessa ad uso agricolo.
Le opere dipinte, minacciate anche dalle alluvioni, rischiavano di scomparire.
Così nel 1952 il futuro sindaco di Firenze li fece staccare e pagò anche per il loro restauro, eseguito dalla bottega Benini di Firenze. Tre pannelli furono lasciati nell’attuale chiesa di Poggio alla Malva, mentre gli altri otto andarono a decorare Palazzo Bargellini, in via delle Pinzochere a Firenze, e là sono tuttora conservati da 70 anni, nonostante che gli amministratori di Carmignano abbiano più volte chiesto il loro ritorno in "patria".
A complicare ulteriormente la vicenda si è aggiunto il contenzioso tra gli eredi di Bargellini e il successivo fascicolo d’indagine aperto dal carabinieri.
Di recente l’assessore Spinelli ha scritto al ministro per i Beni culturali Dario Franceschini per informarlo della situazione degli affreschi carmignanesi chiedendo l’intervento dello Stato per sbloccarla.
E negli anni precedenti era stato l’allora sindaco Doriano Cirri a muoversi. "Ho aperto io stesso la trattativa nel 2010 con la famiglia Bargellini per il ritorno pacifico degli affreschi a Carmignano. Avrei voluto trovare un modo per la loro restituzione – spiega Cirri – ma non c’era l’accordo tra tutti gli eredi. Durante una delle giornate di apertura delle case storiche siamo andati a vedere gli affreschi a palazzo Bargellini. Credo che la coscienza civile riguardo alle opere d’arte negli ultimi anni sia mutata e abbia fatto grandi passi. Quegli affreschi – conclude – devono tornare a Poggio alla Malva".
Proprio il rifiuto alla restituzione ha fatto scattare le indagini dei carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio artistico: i militari hanno accertato che la titolarità degli affreschi è della diocesi di Pistoia e non degli eredi fiorentini, ascoltando anche l’attuale parroco di Poggio alla Malva, don Damiano Horlescu.
Elena Duranti