REDAZIONE PRATO

Uno spazio pubblico intitolato a Giuseppe Veneroso, eroe silenzioso

Contribuì alla salvezza di migliaia di ebrei, il suo paese natale lo celebra così

Giuseppe Veneroso

Prato, 27 maggio 2022 - Lo hanno definito a buona ragione un "eroe silenzioso". Giuseppe Veneroso fu uno dei più stretti collaboratori di Giovanni Palatucci, il questore reggente di Fiume che fu deportato a Dachau, dove morì. Con il loro sistema salvarono la vita a un numero imprecisato ma altissimo (migliaia) di ebrei in fuga, lasciando che passassero la frontiera: quegli uomini d'ordine, poliziotti come Palatucci o finanzieri come Veneroso, sapevano che sarebbero stati uccisi all'istante se li avessero scoperti, ma andarono avanti senza esitazione. Perché quel che è giusto va fatto e basta, almeno così pensa e vive chi ha la spina dorsale diritta.

Veneroso morì a Prato nel 2009: la sua storia era emersa da pochissimo, l'aveva serbata per anni nel suo cuore. Perfino i figli - Vito, noto avvocato pratese, Wilma e Rosaria - erano all'oscuro di quell'eroismo. A Prato Giuseppe Veneroso aveva vissuto per moltissimi anni, ma il suo paese natale era Pisciotta, in provincia di Salerno. E quest'anno - in una data simbolica, il 25 aprile - a "Giuseppe 'Peppo' Veneroso - Partigiano della Libertà" è stato intitolato uno spazio pubblico di Pisciotta, che così ricorda questo suo figlio degnissimo. Prato lo aveva già celebrato nel 2008, idem il consiglio regionale toscano. Morì l'anno dopo, a 88 anni.