
"Gestione irregolare dei rifiuti". Alia, licenziamento e sospensione
La violazione del protocollo per il ritiro e la gestione dei rifiuti ingombranti in alcune zone del territorio è costata cara a due dipendenti di Alia, un uomo e una donna. Le irregolarità che il gestore dei servizi avrebbe riscontrato a seguito di una segnalazione giunta nell’estate scorsa dalla polizia municipale di Prato hanno portato al licenziamento dell’uomo e alla sospensione della donna dal lavoro dopo che ad entrambi, precisa Alia, sono state avanzate "puntuali contestazioni disciplinari". Non solo, Alia "ha provveduto a segnalare l’accaduto" alla procura "per gli eventuali opportuni ulteriori accertamenti". Accertamenti che al momento non sarebbero ancora partiti. L’azienda dei servizi ambientali non ha voluto scendere in maggiori dettagli, anche perché si attende appunto la prossima mossa della procura, dove ancora non sarebbe stato aperto alcun fascicolo né tanto meno sarebbero stati affidati incarichi per le eventuali indagini.
Un piccolo terremoto alla vigilia di Natale che prende le mosse, come detto, dalla segnalazione della polizia municipale. L’informativa dei vigili urbani è partita dal filmato di alcune telecamere di sicurezza collocate in una delle strade de La Querce. Le immagini che hanno richiamato l’attenzione degli agenti riguardavano il passaggio di rifiuti da un mezzo di una ditta di traslochi a quello di una delle cooperative che lavorano per Alia. Che cosa sarebbe successo? In pratica sarebbe mancato un passaggio codificato della procedura per il ritiro e la gestione di ingombranti: questi rifiuti non risultavano tracciati, ovvero non esisteva una prenotazione per il ritiro che viene fatta tramite telefonata al call center.
Un passaggio saltato a piè pari che ha insospettito Alia e che ha spinto la società a fare luce sui rapporti tra i due dipendenti con quella cooperativa in particolare, impegnata anche nel ritiro degli ingombranti. Non sarebbe stato dunque rispettato, e non soltanto una volta, il protocollo per la gestione degli ingombranti che prevede, come primo passo, la prenotazione del servizio. Semmai la domanda è perché i dipendenti avrebbero agito così e a quale scopo. A chi avrebbe giovato questo tipo di gestione alternativa? A questo ed altri interrogativi si cercano risposte, che potrebbero arrivare anche con un’inchiesta della procura pratese.
Sa.Be.