La Multiutility dei servizi pubblici rischia di finire "in un corto circuito", provocato dal "gioco dei veti dentro il Pd" e "dal campo largo" che include a pieno titolo Sinistra e Movimento 5Stelle. La holding di rifiuti, energia e acqua quindi si trova "in ostaggio della politica e degli equilibri da trovare per lo stato di continua campagna elettorale". Gianni Cenni, rompe il silenzio post voto amministrativo e piomba nel dibattito sul futuro del colosso a guida Alia.
"Dovremo pensare ai cittadini, ai territori.... all’efficienza e agli impianti ... invece che scenario ci troviamo di fronte? - dice - Polemiche politiche, come consueto. Stavolta però lo scenario è tutto dentro il centrosinistra che vuol fare e disfare. E’ così che si viene incontro al futuro di una vera novità nel panorama toscano come la multiutility dei servizi pubblici?" si chiede l’ex candidato sindaco, presidente della Commissione controllo e garanzia del consiglio comunale.
Cenni vuol vederci chiaro in tutta l’operazione Multiutility. Seppur ritenendola un’opportunità di crescita e sviluppo, vuole approfondire dinamiche di aggregazioni, costi e razionalizzazioni, scenari futuri. Proprio per ciò ha richiesto la presenza in Commissione del presidente esecutivo di Estra, Francesco Macrì. Alia Multiutility possiede il 39,60 di Estra che insieme a Publiacqua e a Alia servizi ambientali rappresentano il tris nella cassaforte delle società di servizi.
"Alia - sottolinea Cenni - deve essere la nostra interlocutrice principe, ha sotto 32 società controllate, dalle più grandi alle più piccole. Vogliamo capire i ruoli, le partecipazioni, il domino di questa rete". Cenni ricorda la lungimiranza tutta pratese nella gestione dei servizi, citando Gida, la società di depurazione di Baciacavallo, Calice e Vallata, dove si sono messi insieme soldi e interessi pubblici e privati pro territorio.
"A Prato si possiede visione strategica, ne abbiamo esempi virtuosi al servizio delle nostre Pmi...". E’ l’ora di approfondire tutti gli aspetti della Multiutility: "Possiamo guardare a tutti gli esempi di holding in altre regioni come Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia certo, ma quello che ci deve premere non sono sofismi ideologici, ma aspetti molto concreti". E sottolinea: "Non vogliamo un’operazione finanziaria, ma un’operazione improntata ad efficienza, sostenibilità ed economicità".
Quindi bando alle polemiche e riflettori accesi sulla concretezza: come Alia Multiutility può incidere positivamente. "Prima viene il piano industriale, poi come fare investimenti" evidenzia. Cenni non ha dubbi di fronte al dilemma ’Borsa sì, Borsa no’: "Io dico sì alla Borsa" anche perchè "l’azionariato popolare si può manifestare anche sul mercato coinvolgendo pienamente il territorio".
E’ necessario dare forza al motore della Multiutility: "Strategia porta a investimenti, le opere realizzate e il consolidamento della holding portano anche a scenari diversi come i prestiti obbligazionari ...". Sarebbe venuto il momento di far decollare il colosso dei servizi. Ognuno dovrebe svolgere il proprio ruolo. I Comuni soci che sono i maggiori azionisti (da ciò l’attenta e necessaria vigilanza della Commissione controllo), i manager "che devono fare i manager" sottolinea Cenni. La politica? Dovrebbe mettersi da parte perché può "provocare un corto circuito".
Il Pd "tiene in ostaggio il futuro della Multiutility... è fin troppo chiaro basta rileggere le dichiarazioni degli esponenti dem".
L’area Schlein "guarda indietro e non avanti" e "poi c’è da tenere conto del campo largo messo in piedi per le elezioni passate e future. Se vuoi allearti con 5 Stelle e Sinistra devi sempre trovare equilibri anzi compromessi ... ma così facendo si blocca un’operazione invece che farla decollare".
Luigi Caroppo