Vaiano (Prato), 7 marzo 2024 – Dopo lo sforzo per riaprire da mercoledì 6 marzo, a senso unico alternato, la viabilità in corrispondenza della frana sulla 325 in località La Pusignara, tra Sasseta e Montepiano, la Provincia continua a lavorare con decisione sulla frana a Sud, in località Le Coste nel Comune di Vaiano. Vista la complessità della situazione, il presidente Simone Calamai ha messo in campo una squadra di professionisti attraverso l’attivazione di un intervento di somma urgenza affidato allo studio di progettazione dell’ingegner Sirio Chilleri, coadiuvato da una gruppo di geologi e ditte specializzate, che hanno già lavorato su scenari di crisi in varie parti del Paese.
I lavori sul fronte franoso stanno andando avanti senza sosta e gli operai specializzati, tempo permettendo, lavoreranno anche sabato e domenica in orario diurno, pur tutelando la sicurezza dei dipendenti. L’obiettivo di questa fase è quello di mettere in sicurezza il fronte di frana attraverso un’operazione che prevede l’eliminazione dei terreni franosi e dei massi pericolanti. Questa lavorazione ha una durata stimata di circa una settimana, anche se rimane l’incognita maltempo. In caso di condizioni meteo avverse, il cantiere infatti si deve fermare. "Stimiamo che prima della fine della prossima settimana (intorno a giovedì o venerdì), una volta concluse le operazioni di disgaggio per la messa in sicurezza del versante, saremo in grado di aprire la strada in località Le Coste con delle “finestre temporali” di circa due ore al giorno per consentire il passaggio dei mezzi pesanti delle aziende della Val Bisenzio verso Prato e di tutti i veicoli che si occupano dei rifornimenti. I passaggi saranno fatti con controllo a vista e solo dietro prenotazione concordata con la polizia municipale della Vallata”, spiega il presidente Calamai. “L’impegno della Provincia è massimo per riaprire quanto prima la circolazione a tutela delle attività economiche e dei cittadini della Val Bisenzio”.
In contemporanea andranno avanti le rilevazioni geologiche, fondamentali per progettare l’intervento definitivo di messa in sicurezza. A conclusione della fase di disgaggio e di scarificazione del fronte franoso, ai piedi della strada, sarà posizionata una paratia di protezione in acciaio (lato monte) in grado di contenere l’eventuale caduta di materiale. La paratia, in via cautelativa, sarà retta da longarine alte sei metri, mentre sul lato sommitale della frana saranno posizionate barriere para-massi lungo tutto il fronte. Questa operazione, successiva al disgaggio, avrà la durata di un’altra settimana. La Provincia e la ditta incaricata stanno mettendo in campo tutte le forze possibili per accorciare, il più possibile, i tempi delle lavorazioni, pur sapendo che si tratta di lavori ad altissima specializzazione che richiedono operai con particolare esperienza. Finita l’installazione della paratia, la sr 325 potrà riaprire, come già avvenuto alla località Pusignara, a senso unico alternato per tutti i veicoli.
Sabato 9 marzo al cantiere delle Coste arriverà il topografo che effettuerà il rilievo con un drone, attrezzato con la strumentazione fotografica e “lidar”ad alta definizione (si tratta di uno strumento di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser ndr), con rilievo plano altimetrico delle frana. La finalità è quella di effettuare uno studio con particolare riferimento alla porzione sommitale per definire i meccanismi di innesto del movimento franoso e le successive verifiche di stabilità. Mercoledì prossimo, invece, iniziano i rilievi dei geofisici che effettueranno indagini sismiche e rilievi geo-meccanici attraverso il posizionamento sulla parete di speciali apparecchiature che serviranno per capire meglio la composizione sotterranea del terreno, al quale andranno ancorate le chiodature per la messa in sicurezza definitiva. La squadra di tecnici, messi in campo dalla Provincia, vanta professionisti con importanti esperienze come l’ingegner Paolo Corradeghini che ha effettuato il rilievo del ponte Morandi dopo il crollo e innumerevoli interventi nel bacino marmifero di Carrara. Il team è coordinato dall’ingegner Sirio Chilleri, coadiuvato per il coordinamento per la sicurezza dall’ingegner Lorenzo Chilleri. Fanno parte del gruppo Paolo Petri è un geologo esperto in idrogeomorfologia e fenomeni franosi che si è occupato della frana dell’Eco del Mare che ha interrotto l’accesso al paese di Tellaro nel Comune di Lerici (La Spezia) e della frana di Punta Corvo., Marco Vanacore si occupa di geologia tecnica ed ha seguito la frana di Val Pola in Valtellina (Sondrio); l’ingegner Lorenzo Borselli è l’autore del software per il calcolo della stabilità dei versanti, è consulente del Cnr e insegna ingegneria geotecnica in Messico. Infine, il geologo Gianfranco Censini ha eseguito indagini ed ha partecipato allo studio su numerosi fronti in tutta Italia ( Cardoso in provincia di Lucca o alla frana di Covatta di Campobasso). Intanto è di oggi la notizia che la Regione ha messo a disposizione circa 3 milioni di euro per gli interventi di somma urgenza sulle frane della sr 325.
«Ringrazio i cittadini della Valbisenzio per l’impegno e la pazienza nel far funzionare la viabilità alternativa alla sr 325- conclude Calamai- Siamo soddisfatti per la prontezza della Regione nel mettere a disposizione la somma per procedere con ancora più velocità alla messa in sicurezza della frana».