Valbisenzio, perdite per milioni di euro: “Noi fuori dal mondo per una frana”

Strada 325 impraticabile da giorni, imprenditori infuriati: "Impossibile spedire e ricevere merci. Ci vuole una viabilità alternativa, come una galleria. Aperto un varco, ma non può bastare”

La strada bloccata dalla frana

La strada bloccata dalla frana

Prato, 5 marzo 2024 – Solo due giorni di autonomia, poi per le imprese tessili della Valbisenzio, ostaggio da sabato di due frane, una sulla Sr 325 a sud e l’altra a nord, tra Montepiano e Sasseta, si potrebbe aprire una voragine fatta di una perdita di milioni di euro per l’impossibilità di far circolare le merci. "Il rischio che l’intero distretto corre è alto: solo a Prato si può ipotizzare un danno di circa 50 milioni di euro al giorno senza contare le ricadute per altre realtà importanti dell’Italia del Nord", ha sottolineato Riccardo Matteini Bresci, coordinatore del gruppo Nobilitazione e lavorazioni tessili di Confindustria Toscana Nord e amministratore delegato del Gruppo Colle. In Val di Bisenzio si concentra almeno l’80% delle tintorie a fiocco e molte delle stracciature. Ed è per questo che la strada principale, la Sr 325 chiusa per la frana in località Camino e a nord in località Pusignara (oggi sarà riaperta con senso unico alternato per mezzi che portano carburanti e viveri scortati dalla Municipale) "deve tornare a essere praticabile al più presto per consentire di movimentare le merci che debbono raggiungere la valle e altri distretti".

I tempi si annunciano troppo lunghi, anche se solo si parlasse di una prima messa in sicurezza nell’arco di un paio di settimane. "Prima di due mesi non si torna a circolare come prima", temono imprenditori e artigiani, che da sabato hanno manifestato con forza le esigenze delle imprese al tavolo di crisi costituito tra Regione, Provincia, Prefettura e Comuni. Ieri si è corsi ai ripari sia per le attività tessili sia per i pendolari, studenti e lavoratori potenziando il numero dei treni e modificando le corse dei bus di At, che per i servizi sanitari di 118, portando a 24 ore la presenza dell’infermiere a bordo dell’ambulanza a Vaiano.

Il grosso problema della movimentazione delle merci da e per la Vallata è stato messo sul tavolo di crisi con una soluzione sperimentata nella giornata di ieri: l’apertura di una finestra temporale per consentire ai camion con una portata a pieno carico fino a 35 quintali e con un’altezza oltre 2 metri e 80 centimetri di raggiungere la costola del distretto tessile in Valbisenzio attraverso un corridoio scortato dalla polizia municipale e aperto dalle 15 alle 16. Una fascia oraria che oggi sarà raddoppiata (10.30-11.30 e 15.30-16.30) con partenza dalla rotonda di via 7 Marzo all’ingresso di Figline.

Una strada non proprio agile fatta di salita e curve molto ardue (le svolte di Schignano) sulle quali ieri si sono inerpicati una trentina di camion. Alcune aziende hanno dovuto noleggiare i mezzi dalle misure giuste: "Pago cento euro al giorno per il noleggio, ma è necessario perché il flusso produttivo non si può interrompere ora", dice amareggiato Moreno Vignolini, presidente nazionale di Confartigianato Moda e con azienda in Vallata. Ma si tratta di una soluzione tampone. Gli imprenditori chiedono di fare in fretta sull’emergenza, sollecitando interventi strutturali per una viabilità alternativa. Con il ripristino della viabilità a Pusignara i mezzi pesanti potranno raggiungere e lasciare la Sr325 attraverso Castiglione dei Pepoli per arrivare all’A1 a Badia: "Da questa via i tempi di trasporto triplicano per arrivare dalla Vallata al distretto pratese", dice Matteini Bresci.

«In questi primi due giorni della settimana – afferma Matteo Santi di Beste – è difficile sia spedire che ricevere le merci. La riapertura della Pusignara, che consentirà di arrivare allo sbocco sull’autostrada, è già una buona notizia, ma resta il fatto che si stanno pagando le conseguenze di decisioni politiche non assunte da chi di dovere negli ultimi 50 anni". Gli imprenditori da anni chiedono una viabilità alternativa "attraverso progetti, come la realizzazione di una galleria", ricorda Santi, che ribadisce di quanto ora sia urgente riaprire il transito normale sulla Sr 325.

«Siamo di fronte a una situazione straordinaria: si potrebbe ipotizzare un intervento modello Genova con una struttura commissariale con poteri di emergenza in deroga alle normative e alla burocrazia, che permetta di lavorare h24, 7 giorni su 7". Poi c’è da lavorare per "un patto tra associazioni di categoria, politici e governo centrale per progettare una viabilità alternativa: si era parlato di una galleria tra la Briglia e Prato nord. Il progetto è stato già abbozzato e presentato all’assessore regionale alle Infrastrutture dopo il problema della cisterna intraversata sempre sulla Sr 325".