Frana, la dura vita dei pendolari: "Lavoro a Prato e inizio alle 6. Treno eliminato: come faccio?"

Elena abita a Vernio e non ha l’auto: prendeva il treno delle 4,45 per entrare al lavoro puntuale. "Mi è toccato dormire a Prato o pagarmi il taxi. E come me tanti operai. E’ un grosso disagio"

Un’immagine della frana vista di fronte e dall’alto. Sopra, una delle finestre di passaggio per i mezzi merci

Un’immagine della frana vista di fronte e dall’alto. Sopra, una delle finestre di passaggio per i mezzi merci

Prato, 24 marzo 2024 – “La modifica degli orari dei treni ha facilitato gli studenti e quei lavoratori che iniziano il servizio alle 8, tutti quelli che hanno necessità di entrare alle 6 devono arrangiarsi": Elena Ciolini, 39 anni, è una lavoratrice di Vernio, molto amareggiata perché la sua vita è stata stravolta dalla frana sulla 325 e dalle modifiche agli orari dei treni apportate da Trenitalia/Rfi. Elena lavora nel settore delle pulizie alla Misericordia di Prato e comincia il suo turno alle 6, non può modificare assolutamente l’orario e per non perdere il lavoro deve ricorrere all’ospitalità di amici a Prato.

"Abito a Vernio – racconta – e non ho l’automobile. Ho sempre utilizzato i mezzi pubblici, sia l’autobus sia il treno e con quello delle 4,45 arrivavo a Prato, in tempo per raggiungere a piedi la Misericordia. Adesso, il primo treno è quello delle 6,22 con arrivo alle 6,42. Come faccio? Talvolta ho dovuto prendere il taxi e poi restare anche per una settimana a dormire a casa di amici oppure ci siamo organizzati con altri lavoratori che hanno l’automobile partendo da Vernio intorno alle 4. Com’e possibile non aver pensato a tantissimi lavoratori che entrano al primo turno delle 6? Eppure tutte queste persone erano sul treno delle 4,45 che arrivava alle 5,10 a Prato. Ogni settimana mi devo organizzare in qualche modo". Dal sito Trenitalia infatti risulta il primo treno alle 6,22 (partito da Bologna alle 5,30), poi c’è quello delle 7 e delle 7,30. Da Prato invece il primo treno del mattino è quello delle 4,57 che arriva a Bologna alle 6,16 ed è utilizzato dai lavoratori che gravitano sulle località dell’appennino e nella stessa Bologna, in particolare per il comparto ospedaliero.

Le osservazioni di Elena Ciolini sulla mancanza del treno per chi entra alle 6 erano state fatte nelle scorse settimane sui social anche da diversi operai che ogni giorno dalla Val Bisenzio raggiungono le fabbriche di Prato ed entrano al turno delle 6. Chiaramente, la maggior parte si è attrezzata per scendere a Prato con un mezzo proprio. "Domani (oggi, ndr,) è anche sciopero dei treni – conclude Elena – e dovrò prendere l’ennesimo taxi. E’ pesante economicamente e moralmente. Io e altri utenti abbiamo scritto ai tre sindaci della Val Bisenzio, a Trenitalia, a RFI, a Tper dell’Emilia Romagna ma è stato tutto un rimpallo di responsabilità. Nessuno si è preoccupato di questi lavoratori. Cosa succederà dal 28 marzo? Io non lo so ma tutti ci auguriamo il ripristino dei pullman". L’orario di Trenitalia della domenica si può dire è proprio "beffardo" rispetto a quello dei giorni feriali: risulta il primo treno a Vernio alle 5,10 con arrivo alle 5,30 a Prato.