REDAZIONE PRATO

Foto hard di bambine, altre indagini sul prof "Va escluso che si tratti delle sue alunne"

Arrestato e poi scarcerato per le immagini choc trovate nel suo pc, l’insegnante resta al centro dell’attenzione della polizia postale

Si cercherà di capire se ci sono collegamenti fra le foto pedo pornografiche trovate nel pc dell’insegnante di educazione fisica arrestato sabato e le sue alunne, tutte ragazzine in età da scuola media. Va avanti l’inchiesta della Dda di Firenze di cui ha dato notizie ieri La Nazione e che vede indagato un professore sessantenne, che abita in provincia di Prato e insegna in una scuola del Pistoiese, denunciato da moglie e figlio alla polizia postale dopo l’inquietante scoperta fatta nel computer dell’uomo. E’ stato il figlio a trovare nel pc del padre le foto compromettenti e a decidere – dopo essersi consultato con la madre – di denunciarlo. Un passo doloroso ma doveroso visti i contenuti altamente compromettenti di quelle immagini.

Il figlio si era reso conto che il padre chiudeva velocemente i file che stava consultando quando qualcuno entrava nella sua stanza, come se volesse nascondere qualcosa. Così ha deciso di controllare trovando i file scabrosi: un centinaio di foto dal contenuto pornografico r che ritraevano bambine fra i 10 e i 14 anni. Il sessantenne è stato arrestato in flagrante sabato e dopo due giorni passati in cella è stato scarcerato dal gip di Prato Francesca Scarlatti durante l’udienza di convalida. Il gip ha disposto per l’indagato la sola interdizione dal lavoro non ravvisando ulteriori misure cautelari e in attesa dei nuovi sviluppi dell’inchiesta. E’ chiaro che il professore non potrà – finché non sarà accertata la verità – stare più a contatto con ragazzine in età adolescenziale, proprio coloro che sembrano essere diventate la sua passione-ossessione. Sono centinaia le foto e i contatti internet che adesso gli investigatori dovranno passare al setaccio dopo aver sequestrato il computer dell’insegnante. Soprattutto si dovrà verificare che non ci siano risvolti ancora più dolorosi e inquietanti così da escludere che l’uomo possa aver scattato foto o fatto filmati a qualche sua alunna. Le indagini della polizia postale, coordinate dalla Dda fiorentina in quanto il reato (detenzione di immagini pedopornografiche) è di competenza distrettuale, serviranno proprio ad accertare se l’uomo abbia solo visionato le foto hard o se le abbia anche prodotte. Un’ipotesi, la seconda, che aggraverebbe parecchio la sua posizione.

La notizia dell’arresto del sessantenne è arrivata nel giorno in cui è esplosa l’inchiesta, più ampia, di una rete di pedopornografia che ha portato all’arresto di due toscani. Le indagini sul professore, però, non hanno nulla a che fare con l’inchiesta "Big Surprise", partita dal Canada e affidata sempre alla polizia postale di Firenze. Il professore, infatti, è stato incastrato grazie all’intervento dei familiari che dopo essersi resi conto della gravità della situazione hanno sporto denuncia. In pochi giorni la polizia postale è stata in grado di organizzare la perquisizione rintracciando il pc e le foto che hanno fatto scattare l’arresto in flagrante. Non risulta al momento che il docente fosse entrato in un giro più ampio di pedopornografia o che abbia prodotto e messo in rete materiale hard su ragazzine. L’obiettivo è escludere che l’uomo possa aver coinvolto alcune sue alunne, ignare di tutto. Ipotesi su cui devono essere svolti accertamenti. Al momento l’indagato è libero e pare che sia tornato nella sua abitazione dove risiedono anche moglie e figlio.

Laura Natoli