
Le sfide della Palla Grossa hanno richiamato molto spesso il senso di appartenenza alle tradizioni
C’è stato un tempo, non così lontano, in cui una giovanissima Chiara Tabani sfilava come damigella d’onore prima delle partite della Palla Grossa: era il 2015 e la crescita tecnica della pallanuotista pratese, che allora stava affacciandosi sullo scenario internazionale, sembrava andare di pari passo con quella dell’Antico Gioco che solo da qualche anno era tornato in pianta stabile. Ma c’è stato anche un momento, proprio poco prima della pandemia, nel quale la competizione che dal 2012 vede ininterrottamente sfidarsi i quattro rioni (fatta eccezione per l’edizione del 2020, non disputata proprio a causa delle disposizioni anti-contagio) sembrava quasi ad un passo dalla cancellazione. E con il ritorno in piazza Mercatale, si apre potenzialmente un nuovo capitolo per una manifestazione che ha sempre dato l’impressione, sin dalla sua "riscoperta" risalente agli anni ‘70, di non riuscire a raggiungere il proverbiale soldo per fare una lira. "Dalle sorgenti del Bisenzio al suo confluire in Arno dai monti che questa valle guardano alla Piana che verso Pistoia da un lato si estende e verso Firenze dall’altro – recita il saluto alla città che dava inizio alle partite di Palla Grossa quando Silvio Giannini e Roberta Betti ebbero l’idea di riesumare il gioco nel 1976 - dopo aver compiuto ricerche sugli usi e costumi del XV e XVI secolo aiutati dallo storico Aldo Petri - i filatoi si arrestino, si tacciano i telai e ogni altra opera attenda finché, fra il gaudio del popolo tutto sia risolta in questa piazza la nobile tenzone fra coloro che il monte e la piana rappresentano di questa nostra amata terra. A Prato. Saluto". Se la solennità della declamazione non è mai stata in discussione, è anche vero che non sempre la rassegna ha avuto vita facile: dal ‘76 si è tenuta sino al 1983, per poi tornare nel 1991 e nel 1992 ed essere abbandonata per circa un ventennio. Si è dovuto attendere il 2012 per l’avvio dell’edizione "moderna", che dura ancora oggi. E le edizioni più partecipate, dati alla mano, sono state con tutta probabilità proprio quelle di piazza Mercatale: chi c’era, ricorda ancora l’arena allestita in piazza ed il colpo d’occhio degli spalti gremiti (o quasi) dieci anni fa nella finalissima che vide i Gialli di Santo Stefano battere i Verdi di San Marco. Poi, dopo l’edizione successiva, il cambio di "location": la Palla Grossa nella piazza principale della città causava modifiche alla viabilità per giorni e toglieva spazio e parcheggi alle auto. Anche per questo, non tutte le attività commerciali del centro vedevano di buon occhio il gioco temendo un calo di introiti e ne chiesero a più riprese, con decisione, il trasferimento in altra sede. Alla fine, l’amministrazione comunale di allora accolse la richiesta e gli anni più duri per la Palla Grossa furono forse il 2018 ed il 2019: le partite in piazza del Mercato Nuovo, in orario pomeridiano (e quindi con presenze sugli spalti decisamente contenuti) crearono fra gli stessi addetti ai lavori momenti di disillusione e scoramento. Tant’è che si parlò, sebbene non ufficialmente, anche dell’ipotesi di abbandonare nuovamente il Gioco. Il tutto nonostante la partecipazione, nel corso degli anni, di elementi di spicco del mondo dello sport pratese ed internazionale: detto di Tabani e di Giuditta Galardi (anche lei in veste di testimonial d’eccezione, qualche anno fa) a difendere i colori dei vari rioni sono scesi sulla sabbia anche giocatori dei Cavalieri ed atleti delle società di arti marziali. Un rischio poi scongiurato: nel post-pandemia c’è stata indubbiamente una ripresa di interesse per la manifestazione, seppur funestata indirettamente nel 2022 dalla morte del trentunenne Gaddo Giusti (scomparso a seguito di un malore poche settimane prima dell’edizione di quell’anno). E chissà che il ritorno in piazza Mercatale, a quasi un decennio di distanza, non possa finalmente contribuire a quel "salto di qualità definitivo" (a livello di coinvolgimento popolare) da sempre agognato.
Giovanni Fiorentino