
Elisa Amato, 30 anni di Prato, fu uccisa dall’ex fidanzato Federico Zini, 25 anni, il 26 maggio 2018
Prato, 12 maggio 2025 – Il padre di Federico Zini, il 25enne che il 26 maggio 2018 uccise a colpi di pistola l’ex fidanzata Elisa Amato, 30 anni di Prato, e poi si tolse la vita, ha ottenuto il via libera dal Tar della Toscana per costituire una fondazione contro la violenza sulle donne. E la sorella di Elisa Amato commenta: “Siamo sorpresi di questa decisione”.
In un primo momento la fondazione venne bloccata perché intitolata direttamente al femminicida. E il nome sarebbe dunque stato ‘Fondazione Federico Zini’. Considerato inaccettabile, ci fu un sollevamento popolare e intervenne anche la Regione Toscana che nel 2019, con decreto dirigenziale, decise “di non far luogo all’iscrizione della fondazione ‘Federico Zini’ con sede in San Miniato (Pisa) nel registro regionale delle persone giuridiche”.
In quella occasione i consiglieri regionali del Pd Nicola Ciolini ed Enrico Sostegni commentarono così la decisione di bloccare la fondazione: “Le parole sono importanti e, nel caso del nome di una fondazione, l’intitolazione a una persona che si è macchiata del crimine orrendo del femminicidio, ciò lo è ancora di più”.
Il padre Maurizio Zini fece dunque ricorso al Tar della Regione Toscana che oggi, 12 maggio, è stato accolto. Tuttavia, la fondazione – ha stabilito il tribunale – non può essere intitolata al 25enne. Federico Zini uccise la ex fidanzata Elisa Amato il 26 maggio 2018, poi si tolse la vita. I corpi furono rinvenuti a San Miniato, all’interno di un’auto.
Intanto la sorella di Elisa Amato, Elena, è sorpresa della decisione di istituire la fondazione: “Non sapevamo che il progetto fosse andato avanti. Mi riservo di fare i passi necessari per una mobilitazione collettiva. Non abbiamo mai avuto contatti con la famiglia Zini, non hanno mai chiesto scusa”.