REDAZIONE PISA

"Punse tre donne con la siringa". Baroncini resta ai domiciliari. Disposto il giudizio immediato

Respinta la richiesta della difesa. Ora ha anche il braccialetto. Fissata l’udienza a ottobre davanti al Collegio

Respinta la richiesta della difesa. Ora ha anche il braccialetto. Fissata l’udienza a ottobre davanti al Collegio

Respinta la richiesta della difesa. Ora ha anche il braccialetto. Fissata l’udienza a ottobre davanti al Collegio

di Antonia Casini

Simone Baroncini resta ai domiciliari. Aggressioni con la siringa, il caso era stato discusso al Tribunale del Riesame. "Chiunque sia il responsabile, non deve essere tenuto ai domiciliari", sostiene la difesa dell’indagato. Per l’avvocato Fabrizio Bianchi, infatti, l’accusa può essere, eventualmente, quella di lesioni volontarie aggravate e non "violenza sessuale" che prevede la misura cautelare. Ma nel frattempo la sua richiesta è stata rigettata. Da subito il legale aveva annunciato che si sarebbe concentrato "sull’aspetto cautelare". Il 50enne pisano viene accusato di aver punto con una siringa (per fortuna sembra vuota) tre giovani in tre diverse occasioni, sabato 14 settembre (alle 17.30) sul Lungarno Buozzi, sabato 18 gennaio sul cavalcavia di San Giusto, stesso orario, e alle 17 il giorno seguente in via Della Spina. Per Baroncini, che diventa ora imputato, è già stato fissato il giudizio immediato a ottobre prossimo davanti al secondo collegio. Le indagini sono state della squadra mobile della polizia di Pisa (foto Del Punta per Valtriani), coordinata dalla procura della Repubblica, e sono partite dalle denunce delle ultime due vittime, due giovani donne. L’uomo, che aveva finito di scontare 13 anni (era stato condannato a 16) nel 2022 per aver ucciso l’amica Vanessa Simonini, nel 2009 in Lucchesia, da poco ha anche braccialetto elettronico.

Sedici anni fa fu l’autore di un femminicidio: la giovane non voleva una relazione con Baroncini e quella sera del 7 dicembre provò anche a fuggire da lui.

Una delle vittime delle aggressioni con la siringa di gennaio a Pisa, dopo aver saputo che la polizia aveva arrestato l’uomo ritenuto responsabile dei tre gesti che avevano gettato nel panico la città, aveva lanciato un appello alle sue coetanee: "Alle donne dico, denunciate, fatelo sempre. Trovate la forza e anche abbiate la speranza. Perché la collaborazione in questi casi funziona". La studentessa, molto scossa, aveva aggiunto: "È la dimostrazione – si era sfogata – che solo così si può ottenere giustizia e sembra che al momento si vada in quella direzione", aveva detto a La Nazione.