
Festival Zipoli. Una rassegna di musica e arte
Torna da domani al 5 gennaio 2024 la III edizione del Festival Zipoli (tutte le iniziative sono ad ingresso gratuito, eccetto la visita al Museo di San Colombano).Una delle principali novità di questa edizione del festival, dedicato al massimo musicista pratese della storia - l’organista, compositore, missionario gesuita Domenico Zipoli (nato nel 1688 e morto a Cordoba in Argentina nel 1726) – è costituita dall’organizzazione di una mostra di arte e documenti a lui dedicata, curata da Carlo Palli. Per l’occasione, artisti contemporanei si sono ispirati alla sua figura, alla sua splendida musica, alla sua singolare e affascinante vicenda umana, realizzando dipinti e sculture. A complemento della mostra è parso utile raccogliere ed esporre anche documenti, articoli, saggi, libri, partiture, dischi, cd e quant’altro possa aiutare il visitatore a meglio comprendere il maestro pratese, ancora poco conosciuto nella sua terra d’origine. Il Festival ha la direzione artistica di Gabriele Giacomelli.
L’inaugurazione della mostra, inizialmente prevista per domenica 12 novembre è stata posticipata a domenica 19 novembre nel rispetto delle priorità causate dall’emergenza che ha colpito la nostra città.
Nei concerti in programma la musica di Zipoli dialogherà con quella di altri maestri antichi e moderni, come il pratese Biagio Pesciolini, oggi in via di rivalutazione. Ascolteremo i brani zipoliani suonati all’organo, strumento cui furono destinati dall’autore (e protagonisti saranno gli antichi strumenti dello Spirito Santo, di San Giusto e di Artiminio), ma anche, per la prima volta, all’organo portativo (concerto del 28 novembre in Palazzo Comunale), nonché in un’inedita trascrizione per orchestra a corde pizzicate (concerto del 18 novembre in Duomo). Di grande interesse è la visita guidata a Bologna per conoscere la straordinaria collezione di antichi strumenti a tastiera appartenuta a Luigi Ferdinando Tagliavini (che è stato uno dei protagonisti della riscoperta di Zipoli nel Novecento) e l’organo di San Petronio costruito nel 1475 da un altro eminente maestro pratese, Lorenzo di Jacopo da Prato.