REDAZIONE PRATO

Ucciso con un cacciavite ai giardini, fermato un ragazzo di 17 anni

Il giovane è accusato di omicidio volontario. Era stato interrogato e poi rilasciato. Vladimir Lleshi, 35 anni, è stato ucciso lo scorso 8 maggio ai giardini di via Corridoni

Omicidio a Prato: lite a coltellate nei giardini pubblici, le indagini

Omicidio a Prato: lite a coltellate nei giardini pubblici, le indagini

Prato, 14 maggio 2025 – Per l'omicidio in un giardino pubblico di Prato dell'8 maggio scorso, vittima un albanese di 35 anni, è scattato il fermo di un 17enne accusato di omicidio volontario. Secondo procura e squadra mobile, sarebbe stato lui ad aver sferrato i fendenti mortali, con un cacciavite, a Vladimir Lleshi, 35enne.

Il 17enne era stato interrogato negli uffici della questura dopo l'omicidio insieme a un 19enne, anche questo albanese. I loro racconti non avevano convinto gli inquirenti, tuttavia vennero entrambi rilasciati. Il fermo è scattato nel pomeriggio. I due abitano in una struttura di accoglienza.

Accertamenti tecnici hanno fatto indirizzare le indagini contro il 17enne che avrebbe impugnato il cacciavite e tirato i colpi. Il cacciavite è considerato compatibile con le ferite mortali subite dalla vittima. L'incontro ai giardini tra via Corridoni e via Baracca con il 35enne, hanno raccontato i due sospettati, era stato fissato per chiarire un contrasto riguardante una ragazza. Poi c'è stata una lite culminata in una rissa dove è rimasto ferito un 21enne, che verosimilmente accompagnava l'albanese rimasto ucciso. Altri due connazionali avrebbero fiancheggiato il 17enne e il 19enne e sono stati sentiti anche loro dalla polizia. Il 35enne ucciso, Vladimir Lheshi, risulta un latitante: avrebbe dovuto scontare una condanna a 8 anni per rapine nella provincia di Pistoia, ma era evaso e si era reso irreperibile.

Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla procura per i Minorenni di Firenze. Ora è nel carcere minorile di Firenze a disposizione dell'autorità giudiziaria. La procuratrice minorile di Firenze, Roberta Pieri, ha sottolineato "l'ottima attività di coordinamento fra la procura dei Minori di Firenze e la procura della Repubblica di Prato". Il 35enne ucciso, e non 37enne - come specifica la questura di Prato in una ricostruzione - fu colpito da un'arma da punta all'emitorace sinistro; nonostante i disperati tentativi medici di rianimazione, perdeva la vita in ospedale per arresto cardiocircolatorio. L'arma del delitto - un cacciavite - venne subito ritrovata nei pressi dei giardini dove ci fu la rissa, intorno alle 18,30 dell'8 maggio scorso. Il personale del 118 soccorse due feriti, entrambi albanesi. Uno, il 35enne, poi morto in ospedale; l'altro un 21enne con una vistosa ecchimosi all'occhio destro. All'ospedale di Prato arrivarono altri albanesi che chiedevano informazioni sui feriti. Nella circostanza gli investigatori acquisirono i primi elementi per ricostruire la dinamica e individuare le responsabilità.