
E’ cominciata ieri l’udienza preliminare a carico dei due marocchini, due fratelli, accusati di aver tentato di uccidere con un...
E’ cominciata ieri l’udienza preliminare a carico dei due marocchini, due fratelli, accusati di aver tentato di uccidere con un machete un connazionale un anno fa in via Carradori, a pochi passi da porta Santa Trinita. I due fratelli sono comparsi di fronte al giudice Del Vecchio, assistiti dagli avvocati Costanza Malerba e Federico Febbo. La vittima dell’aggressione si è costituita parte civile, assistito dall’avvocato Antonio Bertei. I due fratelli, che si trovano ancora in carcere, hanno chiesto di accedere a riti alternativi: uno ha chiesto di patteggiare una pena a tre anni e otto mesi in accordo con la procura. L’altro, invece, ha chiesto di accedere al rito abbreviato. L’udienza è stata rinviata a luglio. Secondo quanto accertato dalle indagini eseguite dai carabinieri, i due avevano aggredito il connazionale con un machete picchiandolo sulla testa. L’aggressione, a cui avrebbero partecipato altre persone mai rintracciate, sarebbe avvenuta come rivendicazione per un’altra rissa che si era tenuta a Sesto fiorentino.
La vittima, un trentenne, per un paio di giorni, rimase in bilico fra la vita e la morte nel reparto di neurochirurgia di Careggi a causa dei colpi subiti, in particolare sulla testa. Sottoposto a un delicato intervento chirurgico si salvò. I carabinieri riuscirono a rintracciare i due marocchini nonostante le difficoltà incontrate a causa della scarsa collaborazione dei testimoni: alcuni amici del ferito, altri che erano clienti di un noto locale etnico del centro storico nel quale si trovava la vittima poco prima dell’aggressione.