
"Signore, deve lasciare parte delle merce. C’è un limite all’acquisto". Succede anche questo al tempo della guerra tra Russia e Ucraina. Ma non succede oltre confine bensì nei supermercati della città, in particolare Coop e Eurospin che hanno deciso di applicare una politica di acquisti razionati. È l’effetto della lunga coda del Covid: la paura ancora sopravvive e lo sguardo corre veloce allo scorso marzo quando il governo per la prima volta nella storia moderna decretò il lockdown. Tutti chiusi in casa, strade vuote e supermercati presi d’assalto. Ora la guerra in Europa, i profughi Ucraini che si ammassano al confine per cerare una via di fuga e la paura che latente torna a farsi sentire. L’effetto è stato immediato sulle provviste: famiglie, commercianti, ristoratori spaventati si sono buttati sugli scaffali dei supermercati per fare scorte di farina, olio di semi e zucchero. Sono questi i principali alimenti che giorno dopo giorno hanno iniziato a mancare più del normale dai supermercati tanto da convincere alcuni gruppi, come Coop e Eurospin, ad imporre un limite di acquisto. Massimo quattro pezzi per ogni cliente, un quantitativo utile a soddisfare le esigenze quotidiane, ma non sufficienti per fare scorte che avrebbero rischiato di creare un crac degli approvvigionamenti. In tanti la scorsa settimana si sono fatti prendere dalla preoccupazione e così è scatta la decisione di non consentire più di un tot di acquisti a persona. "Non c’è alcun allarme sulle forniture, ma se ogni giorno si assiste ad acquisti compulsivi rischiamo di non avere scorte a sufficienza per tutti", spiegano da Unicoop. "Abbiamo preso questa decisione nella tutela del consumatore alla luce dei comportamenti avvenuti nei giorni scorsi in cui abbiamo assistito a più di un cliente che è uscito con carrelli stracolmi di farina, olio di semi e zucchero". D’ora in poi, fino a nuova comunicazione, si potranno acquistare solo quattro confezioni per gli alimenti a rischio ossia farina, zucchero e olio di semi. Il problema non è determinata tanto dalla carenza di cibo, quanto dalle spese eccessive dettate dalla paura e dalla preoccupazione dei cittadini "È stato deciso di mettere un limite all’acquisto – massimo quattro pezzi per cliente – per alcuni beni particolarmente sensibili che arrivano dalle zone interessate dal conflitto e che sono: olio di semi di girasole, farina e zucchero", spiegano da Unicoop.
"Un modo per garantire a tutti la disponibilità dei prodotti, come misura a tutela delle persone, considerato che la situazione al momento è tale da poter spingere ad alcuni accaparramenti nonostante non si prefiguri a breve termine nessun rischio concreto di mancanza di prodotti nei supermercati". L’allarme per la crisi in Ucraina porta con sé il timore per il cibo: aumento dei prezzi per le esportazioni e corsa alle scorte alimentari.
Silvia Bini