
C’è una svolta nel caso delle due guardie giurate accusate di omicidio preterintenzionale: i due indagati avrebbero picchiato un sessantenne al pronto soccorso del Santo Stefano all’inizio di ottobre 2017, procurandogli lesioni che lo avrebbero ridotto allo stato di tetraplegia fino alla morte un anno dopo. Ad accusare i due vigilantes era stato lo stesso sessantenne; da parte loro le guardie hanno sempre sostenuto di essere intervenute solo per allontanare quel paziente dal reparto e di aver sentito un tonfo quando se ne stava andando. Di fatto non ci sono testimoni dell’accaduto. Ieri gli avvocati difensori hanno presentato al gup Francesco Pallini la richiesta di rito abbreviato e contestualmente hanno depositato una perizia medico legale redatta dal dottor Brunero Begliomini. Sessanta pagine di perizia con la quale i legali delle due ex guardie giurate, prima sospese e poi licenziate dal lavoro, intendono confutare con osservazioni circostanziate l’analisi autoptica depositata un anno fa dal professor Vittorio Fineschi per conto del giudice per le indagini preliminari. Secondo questa indagine, l’uomo sarebbe morto per lesioni compatibili con percosse. C’era una precedente perizia, incaricata dalla procura, di segno contrario che non metteva in relazione la morte del sessantenne a possibili lesioni e che diceva che le condizioni della vittima erano state determinate da una mancata assistenza relativa allo stato di salute dell’uomo.
Nella stessa seduta di ieri mattina il giudice ha accolto anche la costituzione di parte civile da parte di fratelli e sorelle dell’uomo morto, assistiti dagli avvocati Manuele Ciappi e Benedetta Bertolaccini, e della figlia, assistita dall’avvocato Anna Lucia Mereu. Il giudice, inoltre, ha fissato per il 24 marzo 2021 l’inizio del processo ed il 7 aprile l’udienza per le repliche e la sentenza. Il fascicolo è affidato al sostituto procuratore Valentina Cosci.
Sa.Be.