REDAZIONE PRATO

La nostra battaglia / Salviamo le edicole. "Vendere giornali, un’altra sfida"

Alle battute finali la petizione. E c’è chi rilancia

Rosaria Panci dal 1980 è titolare della cartoleria di via Pistoiese al confine fra Narna

Prato, 26 settembre 2019 - Continua ancora per qualche giorno la raccolta firme per la petizione popolare «Salviamo le edicole». Quota seimila firme è vicina e la scadenza per aderire è quella del 30 settembre. Poi le firme saranno consegnate al sindaco di Prato. L’obiettivo è aiutare le edicole a sopravvivere ma non solo: chioschi e negozi potrebbero offrire ai cittadini nuovi servizi, come l’erogazione dei certificati anagrafici, il pagamento delle tasse e dei tributi.

Ma a Prato c’è anche chi si impegna in prima persona per salvare le rivendite dei giornali: è la storia di Rosaria Panci. Che dal 1980 è titolare con il marito Giovanni Bozzano della cartoleria Panci e che dal 2 aprile scorso ha deciso di vendere anche i giornali. La cartoleria è in via Pistoiese 636, al confine fra Narnali e Viaccia, dove l’unica edicola che c’era ha chiuso quest’anno. «Sono rimasta stupita - racconta Rosaria Panci - di quanto la gente è veramente attaccata ai giornali, in particolare ai quotidiani. L’aver introdotto i giornali in negozio è piaciuto davvero tanto ai nostri clienti». La cartoleria Panci è molto fornita di materiale per la scuole e l’ufficio, ma con il passare degli anni ha dovuto allargare la disponibilità dei prodotti: è diventata tabaccheria, ricevitoria e deposito per i pacchi dei corrieri. Inoltre è un negozio con articoli da regalo per tutte le età. «Oggi un negozio come una cartoleria - aggiunge Giovanni Bozzano - non può resistere alla grande distribuzione e lo stesso immagino accada per una edicola che vende solo giornali: bisogna avere più prodotti e servizi. Il titolare dell’edicola di Narnali è andato in pensione ed ha chiuso perché non ha trovato nessuno disposto a rilevarla. A quel punto, viste le richieste dei clienti, abbiamo deciso di iniziare a vendere giornali».

Narnali e Viaccia erano rimaste senza edicole e l’unica possibilità, per chi voleva un giornale, era andare a Maliseti o al superstore Conad. «Rispetto all’orario che facevamo in precedenza - aggiunge Rosaria - apriamo prima, alle 6 di mattina. Arrivano gli anziani della zona, i negozianti e questo sacrificio è compensato dalla presenza dei clienti. Abbiamo iniziato volutamente il 2 aprile e non il giorno precedente perché poteva sembrare un ‘pesce d’aprile’ e il risultato, appunto, mi ha impressionato. Io stessa ho l’abitudine di leggere il giornale cartaceo e non potrei adattarmi a leggere sul computer le notizie locali. Lo stesso ragionamento viene fatto da molti nostri clienti».

In questo tratto di via Pistoiese resistono i negozi di vicinato ma non mancano i fondi col cartello «affittasi» e ognuno cerca di sostenere come può la propria clientela.

M. Serena Quercioli