Doppio blitz dei Nas Arrestata la presidente dell’associazione che gestisce il canile

Patrizia Nocerino è accusata di peculato, induzione indebita ricettazione e concorso in falso materiale in atto pubblico. Indagati tre guardie zoofile, un volontario e una veterinaria dell’Asl.

Doppio blitz dei Nas  Arrestata la presidente  dell’associazione  che gestisce il canile

Doppio blitz dei Nas Arrestata la presidente dell’associazione che gestisce il canile

Un arresto ai domiciliari e cinque indagati: è questo il risultato di un’articolata indagine coordinata dalla Procura di Prato su presunte condotte di malagestione del canile comunale "Il Rifugio". Nella giornata di martedì l’inchiesta, che ha preso le mosse in base ad alcuni spunti investigativi e che è sfociata in una delega conferita dalla Procura ai carabinieri del Nas di Firenze, ha portato all’esecuzione della pesante ordinanza di custodia cautelare a carico di Patrizia Nocerino, 63 anni, presidente dell’associazione "Qua la zampa" che ha in gestione la struttura. Insieme a lei sono stati indagati una veterinaria dell’Asl Toscana Centro, tre guardie zoofile e un volontario (questi ultimi quattro residenti a Prato). Uno tsunami che si è abbattuto su uno dei servizi che ha contribuito anche nel 2022 a far balzare Prato in vetta alla classifica di Legambiente come città più amica degli animali.

I militari del Nas fiorentino, assistiti durante le indagini dalle guardie zoofile dell’associazione Earth di Prato, e coadiuvati nella fase esecutiva dai colleghi della Compagnia carabinieri di Prato, hanno notificato l’ordinanza cautelare di arresti domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti della presidente di "Qua la zampa". Nei confronti di quest’ultima, il gip avrebbe riconosciuto la sussistenza di gravi indizi in ordine ai reati di peculato, induzione indebita a dare o promettere, ricettazione e concorso in falso materiale in atto pubblico.

L’attività d’indagine, sino ad ora svolta, stando a quanto emerge da una nota ufficiale del procuratore Giuseppe Nicolosi, "ha riscontrato l’indebita percezione di somme di denaro, dai proprietari dei cani vaganti e catturati, che sarebbero dovute confluire nelle casse comunali quali spese per ’cattura e relativa sanzione amministrativa’". Ma ci sarebbe di più. Infatti, la medesima attività investigativa avrebbe riscontrato "l’indebita appropriazione di cani di soggetti privati mediante ricorso ad allusive prospettazioni di sanzioni non dovute" e anche "un’ipotesi di ricettazione" a seguito dell’occultamento nel canile di Prato di un cane, finito lì per un’altra indagine. La Procura contesta anche "il concorso nella realizzazione di una falsa attestazione di riconsegna di un altro cane" in seno al pubblico registro dell’anagrafe canina. Ipotesi di condotte irregolari nella gestione della struttura che sono ancora sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori. Intanto sono già avviati gli interrogatori delle persone informate dei fatti, fra dipendenti comunali, ex ed in servizio, e volontari.

I militari del Nas sono andati a bussare anche alle porte del canile, dove hanno eseguito delle perquisizioni per acquisire tutta la documentazione relativa alla gestione amministrativa degli animali nella struttura, oltre che nella sede fiorentina dell’Enpa. Gli stessi carabinieri del Nas si sono presentati all’assessorato all’Ambiente per sequestrare documenti relativi ai rapporti intercorsi fra l’amministrazione comunale e l’associazione, alla quale è stato rinnovato, tramite gara, l’affidamento della gestione alla fine del 2022 per altri tre anni. Per "Qua la zampa" si tratta del terzo affidamento. I militari hanno acquisito la documentazione relativa agli atti intercorsi negli ultimi dieci anni tra ente ed associazione. "Sin dal dal primo momento gli uffici comunali hanno garantito massima collaborazione agli inquirenti", dicono dal Comune. "La continuità del servizio sarà garantita, dato che gli animali (al momento ce ne sono 40, ndr) hanno necessità di assistenza quotidiana e l’associazione è chiamata a rendere conto di come intende riorganizzarsi. In base agli sviluppi dell’inchiesta potranno essere valutati i provvedimenti necessari".

Sara Bessi