Don Santino Brunetti ha festeggiato domenica 50 anni di sacerdozio, 45 dei quali passati alla guida della parrocchia di Maliseti. Un caso più unico che raro, celebrato sobriamente ma con una presenza importante e inaspettata alla messa dell’altro ieri: quella del vescovo Giovanni Nerbini. Proprio a Maliseti don Santino venne ordinato sacerdote, poi per 4 anni fu viceparroco a Vaiano per tornare infine a casa. "Il vescovo Giovanni – spiega don Santino, 77 anni, originario del Lodigiano – ha voluto essere presente per questa ricorrenza. Un gesto grande per me, del resto il vescovo è molto attento alla vita dei preti".
Una storia lunga quasi mezzo secolo, quella di Don Santino e Maliseti.
"Eravamo 500, ora siamo 7.000 e oggi posso dire che gli adulti del paese sono tutti bambini miei: li ho visti davvero crescere tutti. Certo, se avessi dato ascolto alle chiacchiere sarei scappato, ma questo è il mio posto... E da allora ho conosciuto tante persone e tante storie".
Come sono stati questi cinquant’anni da prete?
"Con alti e bassi, come per tutti. Sì, ci sono stati momenti difficili ma io ho un carattere tosto e sono sempre andato per la mia strada".
Il periodo più bello?
"Quello con il vescovo Gastone (Simoni, ndr). Mi ha fatto girare il mondo e mi ha dato grande fiducia. L’ho fatto per obbedienza, perché non sarebbe stato molto in linea con il mio carattere, ma è stato molto bello e mi ha permesso di scoprire la dignità della povertà".
A Maliseti c’è un ’sindaco’, Giovanni Mosca. Siete come don Camillo e Peppone?
"No, affatto: ci vogliamo invece un bene dell’anima. Siamo grandi amici, è una persona leale e degna di stima. E ha una grande passione".
Nel suo quartiere c’è una presenza ingombrante, il carcere della Dogaia. Come ha vissuto questa vicinanza?
""Un rapporto molto buono, ho dato una mano quando ho potuto. Ho ammirato la grande passione nel lavoro del cappellano, don Leonardo. Il carcere ci ha aiutati a capire molto: che non si deve escludere nessuno. E tanta gente si è mossa per dare il proprio contributo".
Luca Boldrini