
Disastri che uniscono. L’abbraccio romagnolo: "Noi ci siamo passati. Pronti a dare una mano"
Si prende sulle spalle un po’ di Prato, la Romagna colpita a maggio dall’alluvione. Una finestra aperta oltre l’Appennino, una mano tesa come un ponte generoso a far scivolare aiuti, esperienza spiccia, voglia di ripartire. "Tin Bota", di là dell’Appenino. "E ci si fa lo stesso" qui in riva al Bisenzio. I disastri tirano fuori, ancora una volta, un’Italia che ha cuore. Mettici i social che strizzano le distanze, e così ecco sui gruppi pratesi spuntare i post di chi a maggio aveva le gambe nell’acqua e oggi sente per forza di cose vicinissima questa fetta di Toscana ribaltata da fiumi e fango.
"Ciao e un abbraccio solidale ed empatico dalla Romagna", scrive Claudia Ricci (a sinistra nella foto), cesenate, sul gruppo Facebook Se di Prato se e su molti altri gruppi per arrivare a più gente possibile. "Volevo segnalare che sul gruppo "Il borsino dell’alluvione" (da me fondato a maggio) ci sono già mobili, elettrodomestici, stoviglie, biancheria, giocattoli, articoli per la scuola, detersivi e molto altro. Inoltre, stiamo gradualmente ampliando l’offerta di cose già in Toscana, per farvele arrivare più velocemente. Un camion parte stanotte da Riccione, alcuni volontari sono già per strada, altri vengono domani e nei prossimi giorni", racconta Ricci.
Il "Borsino dell’alluvione" che ha fondato è un gruppo Facebook che raccoglie oggi 13.500 persone. Come è nata l’idea?
"Dal senso di scoramento che prende nel vedere una casa alluvionata, svuotata di tutto. Io sono nata a Cesena, nel quartiere di San Rocco, uno dei più colpiti dall’alluvione di maggio. A due passi da casa mia ho visto vicini evacuati in elicottero. Scene che non si dimenticano. Ho pensato a come aiutare. Io sono interprete di conferenza al Parlamento Europeo, ho molti amici anche fuori dall’Italia. Prima mi sono attivata con una raccolta fondi. Poi, quando per aiutare a ripulire ho iniziato a vedere case vuote di tutto ho pensato al senso di scoramento che prende chi deve ricominciare. Sembra un’impresa immane. E’ un’impresa immane".
Bisognava riempirle di nuovo, quelle case.
"Esatto. Vedevo che nei gruppi Facebook dei vari comuni romagnoli si moltiplicavano le richieste di chi chiedeva e di chi offriva cose: mobili, idropulitrici, letti, materassi. Ho pensato di creare un gruppo che mettesse in contatto ‘domanda e offerta’, per non disperdere le energie e rendere i contatti più semplici. L’unica condizione: che gli oggetti fossero regalati".
E ora ha avuto l’idea di aprire il "Borsino dell’alluvione" alla Toscana.
"Esatto. Sul ‘Borsino’ ci sono tante persone che si chiedono come poter aiutare Prato e i territori colpiti dal disastro. Auto da rottamare, foto da salvare, fango da diluire, idropulitrici da usare, muri da asciugare: purtroppo siamo degli ‘esperti’. Crediamo sia più produttivo raggruppare tutto in un unico gruppo per non disperdere le risorse. Scrivete quello di cui avete bisogno. Molti romagnoli saranno pronti ad aiutare. Ci sono già alcuni camion con aiuti in partenza".
Maristella Carbonin