
"A novembre e dicembre abbiamo consumato più gas rispetto ai mesi di gennaio e febbraio 2022, eppure l’ultima bolletta arrivata in negozio presenta un conto di 1.373 euro in più. E’ come se avessi assunto un altro dipendente, con la differenza che invece a lavorare siamo gli stessi di sempre". Non conosce sosta l’impennata dei costi delle utenze. Dopo le stangate dell’energia, adesso a mettere in ginocchio le attività sono le bollette del gas. L’ultima storia arriva da uno storico forno pratese alle porte del centro, il panificio Fogacci. "Nella bolletta di novembre e dicembre 2021 abbiamo speso 725 euro di gas, mentre in quella appena arrivata il conto è di 2.098 euro", racconta Enrico Fogacci, uno dei due titolari assieme al fratello Alessandro. "Mi domando come sia possibile un aumento del genere. E noi siamo stati fortunati, perché alcuni colleghi hanno ricevuto bollette da 3.000 euro". Per i forni sembra impossibile potersi tutelare. "E come si fa? Abbiamo aderito a un consorzio che acquista le materie prime in quantità superiore e a costi inferiori, ma i risultati restano pesantissimi in termini economici. E poi risparmiare gas ed energia è impossibile: un forno che contiene 150 chili di pane, anche se lo utilizzi per farne solo 70, ha sempre gli stessi costi fissi". Poi c’è la stangata derivante dall’aumento del costo della farina salito a 75 euro al quintale, il 30% in più rispetto a pochi mesi fa. Eppure i panifici aderenti a Confartigianato continuano a tenere duro per non aumentare il prezzo della bozza. "E’ rimasta a 2,80 euro al chilo", continua Fogacci. "La verità è che per rientrare del prezzo dovremmo portarla almeno a 3,80 euro, ma sarebbe una mazzata per le famiglie. Il pane è un genere di prima necessità e non ci sembra giusto aumentarne di continuo il prezzo. A Prato su questo tema siamo particolarmente sensibili perché ad esempio a Bologna la bozza da chilo arriva anche a 5,5 euro al chilo". Tenere bloccato il prezzo però non sarà semplice. "Questi rincari di materie prime e utenze vanno ormai avanti da mesi", sottolinea la presidente dei panificatori di Confartigianato, Maria Cristina Polidori. "Abbiamo preso un impegno e vogliamo portarlo avanti, ma serve anche che ci sia un freno a tutti questi rincari. Sento tanti imprenditori che stanno pensando di fermare le macchine. Noi invece non ci possiamo fermare: il pane in tavola serve tutti i giorni".
Stefano De Biase