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Conta dei danni a Poggio: "Qui arrivati meno aiuti"

Il sindaco Palandri: "Abbiamo lavorato in silenzio, grazie al volontariato"

Conta dei danni a Poggio: "Qui arrivati meno aiuti"

Smottamenti, allagamenti di garage e scantinati e piani bassi delle abitazioni, il Comune di Poggio a Caiano fa la "conta" dei danni della tempesta Ciaran che si è abbattuta sui Medicei il 2 novembre scorso, causando l’esondazione del torrente Furba, e lamenta gli scarsi sostegni e aiuti ricevuti.

"Alle persone che hanno subito tutti questi danni – dice il sindaco Riccardo Palandri – va la mia personale vicinanza insieme a quella di tutto il Comune. Abbiamo lavorato in silenzio, senza troppo apparire perché per noi era ed è più importante risolvere i problemi della nostra cittadina. C’è da dire, però, che a Poggio sono arrivati meno aiuti rispetto alle altre realtà vicine, più duramente colpite. Abbiamo operato, principalmente, con le nostre forze grazie al volontariato. Per questo non ringrazierò mai abbastanza la Misericordia di Poggio e la Vab colline medicee, la polizia municipale, l’Anc e le associazioni che non hanno dormito per giorni pur di aiutare le persone in difficoltà".

Le decisioni che sono state prese andavano prese velocemente: "Penso, ad esempio, al Poggetto – prosegue Palandri - una delle zone più colpite che per troppo tempo è rimasta senz’acqua. E, nonostante le pressanti richieste, non è stata inviata nessuna autobotte, quindi abbiamo messo a disposizione confezioni d’acqua donate dalla ditta Sibe di Calenzano, che poi abbiamo consegnato alle scuole del nostro territorio, dato che ancora l’acqua del rubinetto non può essere utilizzata per scopi potabili. Sempre al Poggetto abbiamo messo a disposizione tre bagni chimici per tutte quelle famiglie che non avevano acqua nelle loro case. Inoltre, l’amministrazione ha deciso di aprire le docce degli spogliatoi della scuola media "Filippo Mazzei" per permettere alle persone rimaste senza i servizi igienici di fare una doccia calda". A oggi le criticità che restano sul territorio poggese sono quelle dei piani bassi di diverse abitazioni invase dal fango. "Un grazie non quantificabile – conclude Palandri – va a quanti si sono spesi e tuttora lo stanno facendo, per aiutare chi è in difficoltà. Nella tragedia emerge il lato bello di chi incarna la solidarietà e il fatto che abbiamo sempre da imparare".

M.S.Q.