REDAZIONE PRATO

Condizioni delle carceri. Le criticità della Dogaia

L’associazione Luca Coscioni ha reso pubbliche le relazioni redatte dalle Aziende Sanitarie Locali (Asl) in merito alle visite effettuate negli...

L’associazione Luca Coscioni ha reso pubbliche le relazioni redatte dalle Aziende Sanitarie Locali (Asl) in merito alle visite effettuate negli istituti penitenziari italiani. "I documenti, ottenuti grazie a un accesso civico avviato lo scorso dicembre, costituiscono un primo passo per fare luce sulle condizioni – spesso opache – delle carceri italiane", scrive in una nota l’associazione. "Nella stragrande maggioranza dei casi – si legge in una nota dell’Associazione – negli istituti di pena italiani non sono stati effettuati neanche interventi di ordinaria amministrazione, una negligenza che, già grave di per sé, si acuisce per il sovraffollamento di oltre il 134%".

Le Asl della Toscana, in particolare l’Asl Toscana Centro e la Usl Toscana Nord-Ovest, hanno trasmesso i riscontri relativi alle condizioni igienico-sanitarie e strutturali delle strutture penitenziarie presenti sul territorio regionale. Le valutazioni si riferiscono alle ispezioni effettuate nel biennio 2023–2024 e mettono in evidenza criticità di varia entità nei diversi istituti.

"La Casa circondariale di Prato – è la sintesi che fa l’associazione – stata individuata come la struttura con le maggiori criticità: muffe, umidità, acqua stagnante, deterioramento diffuso e danneggiamenti strutturali causati da proteste dei detenuti. Persistono condizioni precarie anche a causa di lavori svolti in economia dagli stessi reclusi". Sul sito web dell’associazione Luca Coscioni una mappa interattiva rimanda alle varie relazioni. In quella relativa alla Dogaia si legge che l’Asl ha condotto le ispezioni nelle date 22 maggio 2024, 10 settembre 2024 e 10 dicembre 2024. Tra le criticità annotate ci sono le cucine e le mense, dove ad esempio il "soffitto mostra segni di annerimento, probabilmente dovuti a fumi o umidità, e alcune griglie metalliche, necessarie per la protezione delle scanalature di raccolta dell’acqua, sono assenti. Le trappole di monitoraggio degli infestanti risultano usurate e l’acqua calda per il lavaggio delle mani non è disponibile". Nella zona del lavaggio stoviglie cucina detenuti "è presente un significativo ristagno d’acqua, che rappresenta un potenziale rischio igienico". Nella Cucina riservata ai detenuti collaboratori di giustizia "il frigorifero non è idoneo alla conservazione degli alimenti freschi". Tra le altre cose "sono assenti carta usa e getta e dispenser per il sapone, il carrello per il trasporto dei pasti è privo di un meccanismo per la conservazione della temperatura degli alimenti e le Scaffalature metalliche presenti risultano avere superfici rugginose, compromettendo le condizioni igieniche degli ambienti".