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Climate change e aziende. La Beste sale in cattedra. Uno scudo anti-calamità

L’azienda di Usella dona un progetto di sistemazione del Cambiaticcio. Il dibattito per parlare di emergenze e dell’obbligo di polizze catastrofali.

C’è stata l’ora dell’emergenza e tutti dagli imprenditori ai dipendenti si sono rimboccati le maniche per liberare macchinari e fabbriche da acqua e fango. C’è stato il momento della ripartenza e adesso si apre la fase di riflessione, perché si possano mettere le basi per prevenire o arginare l’impatto del climate change sulla produzione tessile. Un’urgenza sulla quale si sono soffermati Giovanni e Matteo Santi che per due volte hanno subito l’alluvione dell’autunno scorso nella sede di Beste ad Usella con l’esondazione del torrente Cambiaticcio il 2 e il 4 novembre. Partendo da questa esperienza, l’azienda della Valbisenzio si è mossa su due binari: da una parte l’elaborazione di un progetto di sistemazione del Cambiaticcio da donare alle amministrazioni regionali e locali e dall’altro l’incontro che si è svolto ieri al Beste Hub. Un seminario sul tema dei fenomeni atmosferici gravi, delle calamità naturali relativamente al loro impatto sulla gestione e sulla continuità aziendale. Tra gli argomenti anche l’obbligo che scatta dal primo gennaio secondo il quale le imprese dovranno stipulare un’assicurazione contro i danni causati dalle calamità naturali, secondo quanto prevede la Legge di Bilancio ’24. Al dibattito presenti l’amministratore delegato di Beste Matteo Santi, il direttore generale di Italiana Assicurazioni spa Luca Colombano, il presidente di BLM Società Benefit srl Mirko Landi: un dialogo a tre moderato da Marco Frittella, giornalista Rai. "Dopo la fase di emergenza, parlando col Genio civile si è capito che i tempi per la sistemazione del torrente sarebbero stati lunghi. Ci siamo proposti di fare a nostro carico la progettazione di sistemazione del Cambiaticcio per donarla a Regione e Comuni – dice Santi–. Abbiamo affidato il compito ad un ingegnere idraulico. L’intervento costa più di un milione di euro: il primo lotto è coperto in gran parte dai fondi provenienti da un bando regionale intercettato dall’Unione dei Comuni e, per la parte residuale, dal Consorzio del Medio Valdarno 3, grazie al tempestivo progetto di messa in sicurezza del Cambiaticcio commissionato da Beste". Focus poi sul ruolo delle coperture assicurative: "Dopo un anno ci siamo sentiti di ringraziare il direttore generale di Italiana Assicurazioni per la celerità con la quale ha gestito e liquidato il sinistro". "Investire in prevenzione è importante per gli imprenditori – dice Colombano – Sono qui a testimoniare ad un anno di distanza come la vita delle aziende possa cambiare in maniera drastica a secondo se sono o no assicurate e di come e quando sono assicurate". Il tutto va visto alla luce delle indicazioni della Legge di Bilancio, sebbene "un margine di rischio resta perché non sono previste tutte le avversità atmosferiche possibili del climate change".

Sara Bessi