FEDERICO BERTI
Cronaca

Cinema & Brasile. Al Terminale c’è il festival

Sabato Central do Brasil, il film dai curiosi intrecci con Prato. Domenica presentazione dei corti in gara .

Due giorni in compagnia del cinema brasiliano, di ottimo livello e mai conosciuta abbastanza, sabato e domenica al Terminale dalle 21 ad ingresso gratuito. Un progetto giunto alla seconda edizione grazie alla casa di produzione Morvulg di Anastasia Vulgaris e Patrizia Moradini e sostenuto dell’azienda Pointex, eccellenza del territorio. "Abbiamo scelto il cinema brasiliano perché vogliamo promuovere la cultura di questo splendido paese attraverso il loro cinema, molto ricco di idee ed interessante", dicono le organizzatrici. Aran azul brasilian film festival, questo il titolo della rassegna, partirà sabato con la proiezione dello splendido film Central do Brazil del grande regista Walter Salles che nel 1999 con questa pellicola osannata in tutto il mondo, fu candidato all’Oscar come miglior film straniero, ma dovette fare i conti con La vita è bella di e con Roberto Benigni, che si aggiudicò ben tre statuette facendo piangere il Brasile per una sconfitta inaspettata. Del festo anche Paolo Rossi fece lo stesso, con la sua tripletta durante i mondiali del 1982 contro la squadra di Socrates, Zico & Company (non a caso l’autobiografia di Pablito scritta nel 2002 si intitolava Ho fatto piangere il Brasile). Central do Brasil pur sconfitto negli Oscar è entrato nella storia del cinema: racconta di una maestra, una donna non più giovanissima interpretata dalla grande Fernanda Montenegro e dell’incontro con un ragazzino dal nome Giosuè (per una strana casualità, stessi nomi del personaggi ne La vita è bella interpretati da Marisa Paredes, la nonna e Giorgio Cantarini il nipotino).

Bella idea di riproporre Central do Brasil nella prima serata del festival (in lingua originale e sottotitoli), capolavoro che ha avuto il grande merito di raccontare il Brasile di fine millennio. E proprio quest’anno lo stesso regista Walter Salles, finalmente ha potuto conquistare quell’Oscar mancato anni fa con il film Io sono ancora qui, interpretato da Fernanda Torres, figlia a sua volta della Montenegro che compare nelle ultime sequenze. Nella seconda serata del mini-festival, domenica alle 21, in scaletta la presentazione e la proiezione dei corti vincitori del festival.

Federico Berti