REDAZIONE PRATO

C’è la Terra dei fuochi. Sacchi neri abbandonati e bruciati in via Brugnani

L’allarme del procuratore Tescaroli: "Gli smaltimenti illeciti sono aumentati". Nel 2024 sono state recuperate ben 800 tonnellate di scarti tessili . Le fototrappole con led a infrarossi mettono in fuga gli autori. "Vanno cambiate" .

Una delle tante discariche a cielo aperto disseminate in città

Una delle tante discariche a cielo aperto disseminate in città

Sacchi neri abbandonati e dati alle fiamme. Via Brugnani, lungo il torrente Filimortula, è la "Terra dei fuochi di Prato". A dirlo è il procuratore Luca Tescaroli che ha posto l’attenzione sull’annoso problema dell’abbandono di scarti tessili e di rifiuti in generale lungo le strade più appartate della città e della provincia. Una di queste è proprio via Brugnani, zona defilata e fra l’altro nota per la presenza tutto intorno di orti a gestione cinese, dove sono stati trovati i resti dei sacchi neri bruciati. Distruggere i sacchi neri bruciandoli – la nuova moda – impedisce di risalire alla ditta che ha smaltito illegalmente gli scarti delle lavorazioni tessili e a chi ha eseguito materialmente l’abbandono illegale nell’ambiente i rifiuti. Una lotta che va avanti da anni – come dimostrano i numeri forniti dal procuratore, circa 800 tonnellate di sacchi neri abbandonati in un anno – e che richiede "strumentazione adeguata" per essere combattuto. Tescaroli fa l’esempio delle fototrappole usate per pizzicare i "furbetti", "inadeguate" per il procuratore in quanto il led presente sulle telecamere mette in fuga i balordi impedendo così la loro identificazione. E gli investigatori ne hanno anche una prova: un uomo con due taniche di benzina in mano che sta per gettare sugli scarti tessili ma che quando nota il led della fototrappola scappa.

I numeri degli abbandoni forniti da Alia e i procedimenti della procura in questo ambito nei territori di Prato, Carmignano, Montemurlo, Calenzano, Poggio a Caiano e Vaiano sono impietosi e mostrano come quello dell’abbandono dei sacchi neri sia diventata una vera e propria emergenza. Nel 2024 i rifiuti tessili smaltiti illegalmente sono stati pari a 819 tonnellate mentre nei primi quattro mesi di quest’anno 252, "segnando un implemento consistente rispetto agli anni precedenti", spiega il procuratore in una nota. Nel 2023 il fenomeno ha riguardato 154 tonnellate. "E’ evidente l’impennata nel 2024 quando si è registrato l’aumento di quasi sei volte, dato che permane nei dati e nelle stime del 2025", aggiunge Tescaroli. Se in quattro mesi si è raggiunta la soglia di 252 tonnellate e se si stima una progressione costante a fine anno sarà raggiunta la soglia delle 800 tonnellate.

Gli interventi sono stati realizzati prevalentemente nei territori dei comuni di Prato (150 tonnellate del 2023, 752 del 2024 e 234 nei primi quattro mesi del 2025), Carmignano (una tonnellata nel 2023, 20 nel 2024 e 4 quest’anno), Calenzano (nessun abbandono nel 2023, 19 tonnellate nel 2024 e 10 nei primi quattro mesi del 2025) e Montemurlo (una tonnellata nel 2023, 8 nel 2024 e 4 quest’anno). A Poggio a Caiano, comune di appena 6 km quadrati, sono state trovate due tonnellate nel 2023 e 19 nel 2024.

L’attività repressiva dei reati ambientali sul territorio pratese, affidata al gruppo Ambiente della Procura di Prato, è strettamente collegata all’attività tessile condotta da migliaia di imprese, in larga parte gestite da cittadini di origine cinese. Il trasporto abusivo degli scarti tessili nei processi penali risulta essere stato curato da trasportatori non iscritti all’Albo nazionale gestori ambientali della Camera di Commercio, che prelevano i sacchi con gli scarti tessili da imprese di confezioni o pronto moda per smaltirli illecitamente mediante abbandoni incontrollati sul terreno. "Si segnala l’esigenza di disporre di strumentazione tecnica più sofisticata e, in particolare, dotazioni di telecamere senza il led di infrarosso – dice Tescaroli – In via Brugnani (la terra del fuoco di Prato), impiegata diffusamente per l’abbandono dei rifiuti tessili ai quali viene appiccato il fuoco (sono presenti almeno una decina di bracieri), non si è riusciti a individuare gli autori di tali incendi, perché, in almeno un caso, l’autore con in mano due taniche si è dato alla fuga non appena visto il led, come si è potuto constatare dai fotogrammi delle fototrappole". Nell’area vicino a via Brugnani, a ridosso del torrente Filimortula, è stata individuata e recentemente sgomberata un’area dove erano stoccate 10 tonnellate di rifiuti, di cui 55 tessili. "L’esigenza di disporre di strumenti più sofisticati investe, come si è già rappresentato in sede istituzionale, le strutture di polizia giudiziaria specializzate", conclude Tescaroli.

Laura Natoli