SILVIA BINI
Cronaca

Alimenti senza etichette. Chiuso un minimarket

Oltre a mancare le informazioni sulla provenienza dei prodotti, i gestori tenevano la merce in condizioni igenico sanitarie precarie. Maxi multe.

Parte della merce che è stata sequestrata al minimarket perché irregolare

Parte della merce che è stata sequestrata al minimarket perché irregolare

Minimarket completamente fuori regola con prodotti che non avevano etichette con le indicazioni di provenienza dei prodotti e alimenti tenuti in condizioni igienico-sanitarie del tutto precarie. E’ quello che hanno scoperto i militari nell’ambito di un servizio mirato svolto congiuntamente dal Nipaaf di Prato e dal personale della Asl, dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare di Prato. I militari hanno controllato il supermercato etnico a Prato per verificare le condizioni di vendita dei prodotti alimentari. E quello che è stato scoperto non è assolutamente confortante.

Il negozio, gestito da titolari di nazionalità cinese, oltre ad alimenti di provenienza estera aveva messo in vendita anche prodotti alimentari di origine italiana; analogamente, anche gli avventori sono risultati essere prevalentemente cittadini stranieri ma anche italiani.

Sono emerse varie irregolarità già nelle fasi di etichettatura – necessaria ad eseguire anche verifiche della della scadenza – e di tracciabilità dei prodotti posti in vendita: carne, pesce, pasta e riso, salse e sughi, verdura, frutta, frutta secca, spezie aromi erbe e polveri, bevande, dolciumi e biscotti. C’era un po’ di tutto sugli scaffali del minimarket. Prodotti che non sono risultati in regola con le normative vigenti.

I militari del Nipaaf hanno così sequestrato 935 confezioni di prodotti alimentari posti in vendita benché sprovvisti della prescritta etichetta obbligatoria che deve indicare informazioni in lingua italiana. Nei confronti del legale rappresentante è stata fatta una sanzione amministrativa di natura pecuniaria avente importo 2.000 euro. Gli ispettori della Asl, invece, hanno sottoposto a blocco ufficiale oltre 80 chili di alimenti di origine animale congelati (carne e pesce), risultati completamente privi di rintracciabilità o altro elemento utile all’identificazione della provenienza.

L’esercizio è stato immediatamente sospeso per carenze igienico-sanitarie e successivamente riaperto dopo verifica della risoluzione delle non conformità evidenziate.

Saranno notificate varie sanzioni amministrative per un valore di 4.500 euro.

Anche in futuro, nell’ambito della quotidiana attività istituzionale, i militari Forestali e il personale Asl continueranno a controllare le condizioni di vendita dei prodotti alimentari esposti negli esercizi commerciali "al fine di garantire il diritto dei consumatori a essere correttamente informati su cosa stanno acquistando: dall’origine alle proprietà organolettiche, dalla scadenza a tutte le altre informazioni obbligatorie per legge", spiegano i militari.