
Il vento e la pioggia di ieri pomeriggio hanno causato la caduta di diversi rami dagli alberi in via Salvatorelli
C’era una volta quando il picco dell’estate con temperature infuocate fino ai 40 gradi si attendeva in agosto e puntualmente arrivava. Oggi, invece, sono ricordi liquefatti nella morsa dell’anticiclone Pluto, che ha catapultato Prato e la sua provincia in un’estate tropicale, il cui calore rovente è stato interrotto dal temporale di metà pomeriggio di ieri. Il caldo africano non ha dato tregua né di giorno né tanto meno di notte, mettendo a dura prova la resistenza fisica e la vita quotidiana, soprattutto dei cittadini più fragili, degli anziani e dei bambini. Senza escludere coloro che svolgono lavori all’aperto e sotto il sole.
Che il caldo sia all’origine di malori lo dimostrano gli accessi al pronto soccorso del Santo Stefano: boom fino a 270 accessi nelle 24 ore nel fine settimana scorso e normalizzazione (si fa per dire) nelle ultime due giornate. Ma pur sempre una bella affluenza in cui continuano a fare ’la parte del leone’ i codici di lieve entità, cioè di coloro che dovrebbero trovare risposte appropriate in altre strutture del territorio. Però, il numero degli anziani e dei grandi anziani over 85 giunti in pronto soccorso con problemi legati al caldo è stato in crescita. I sintomi principali rilevati sono disidratazione, difficoltà respiratorie, confusione mentale, mal di testa, nausea, vomito, vertigini. In alcuni casi sono state individuate anche bronchiti o polmoniti dovute all’impiego errato dell’aria condizionata nell’alternanza tra le alte temperature e il raffrescamento. La pressione sul pronto soccorso per l’affluenza dei casi da trattare - e tutti vengono presi in carico - è piuttosto consistente. Medici, infermieri e operatori socio sanitari ce la mettono tutta per limitare disagi ai pazienti. Ma c’è da tenere di conto che siamo in periodo di ferie, che l’Asl Toscana centro deve garantire ai suoi dipendenti. E dalla metà di giugno alla metà di settembre, la direzione ospedaliera del Santo Stefano ha provveduto, dopo l’accordo con le organizzazioni sindacali, a "chiudere" i posti letto nei reparti per permettere il godimento delle ferie. Una chiusura che risulta meno ’pesante’ degli anni passati: lo scorso anno il picco è stato con lo stop di circa 80 letti in contemporanea, quest’anno il massimo supererà i 50 posti con poco più di 30 letti in medicina e 27-28 in chirurgia. Il che significa che saranno chiusi 30 posti in meno rispetto all’estate 2024, spalmando il numero nei tre mesi. Garantita anche una minima flessibilità dei posti letto, alcune reperibilità e le dimissioni nel fine settimana. I numeri degli accessi confrontati rivelano anche un’altra tendenza: 10 anni fa c’erano maggiori spostamenti verso località di vacanze, mentre da qualche tempo gli accessi in pronto soccorso e il numero di domanda di ricovero risulta uguale in tutte le stagioni.
Quali le raccomandazioni per affrontare al meglio un’estate dalle temperature record? Le indicazioni sono quelle più semplici e ribadite ogni volta che inizia l’estate. Ma stavolta è davvero importante seguire le indicazioni fornite dai medici di famiglia e raccolte in una sorta di vademecum dalla Regione Toscana. Dunque, soprattutto per gli anziani, i bambini e le persone fragili, è consigliabile evitare le ore più calde della giornata, soprattutto tra le 11 e le 17, e cercare luoghi freschi e ombreggiati. Inoltre, è importante bere molti liquidi, preferibilmente acqua, e indossare abiti leggeri e di colore chiaro. Dunque, l’invito per sopportare senza incorrere in malori durante le ore più calde è di rimanere in casa e di proteggere l’abitazione chiudendo tende e persiane per ridurre l’ingresso del calore solare. Ovviamente è indispensabile idratarsi bene, bevendo molta acqua, evitando bevande troppo fredde, alcoliche o zuccherate. Per quanto riguarda l’alimentazione è opportuno privilegiare pasti leggeri, ricchi di frutta e verdura, e limitare cibi pesanti e difficili da digerire. Importante il monitoraggio sugli anziani e sulle persone fragili controllando regolarmente la pressione arteriosa e lo stato di idratazione, limitando l’esposizione al sole e alle temperature elevate. Un’accortezza: se si usa il condizionatore, vanno evitati sbalzi termici eccessivi rispetto alla temperatura esterna. Infine, in caso di malessere o difficoltà respiratorie, non bisogna esitare a chiamare il 112 e allertare i soccorsi sanitari.
Sara Bessi