REDAZIONE PRATO

Assolto dopo dieci anni Tappezza la città di poster

Maurizio Bettazzi si prende la sua "rivincita" e compra gli spazi pubblicitari "Chi mi ha evitato lo deve sapere, purtroppo non potrò dirlo a chi non c’è più"

"Assolto, perché il fatto non sussiste. Dopo dieci anni!". Musica per le orecchie di Maurizio Bettazzi che per "festeggiare" la sentenza, in maniera goliardica, ha deciso di tappezzare alcuni spazi pubblicitari sparsi in città (una decina in tutto) con dei maxi manifesti che lo ritraggono in foto accanto alle parole proferite dal giudice di Prato la scorsa settimana al termine di un lungo processo – ben dieci anni – durante il quale l’ex presidente del consiglio comunale di Prato, sotto la giunta di Roberto Cenni, ha dovuto difendersi dalle pesanti accuse di abuso di ufficio e concussione. Accuse che, all’epoca, lo portarono a dimettersi dal consiglio comunale. Insieme a lui sono stati assolti, Sandro Gensini, ex direttore di Asm, e , l’ex direttore della Banca di credito cooperativo Area pratese Stefano Solenni.

"Voglio che lo sappiano tutti, almeno chi non l’ha letto sui giornali, a questo punto ne è a conoscenza", dice Bettazzi che non nasconde la soddisfazione per una sentenza arrivata sul filo di lana della prescrizione ma che ha sancito una volta per tutte la sua posizione. "Soprattutto voglio che lo sappiano quelle persone che per dieci anni mi hanno scansato o, se mi incontravano per strada, abbassavano lo sguardo per non salutarmi – aggiunge con una punta di amarezza – Purtroppo non potrò dirlo a quelle persone che non ci sono più. Mi vengono in mente, ad esempio, Matteoli, Frattini, Maroni ma anche il mio zio che se n’è andato da poco".

Dieci anni: tanti ce ne sono voluti prima di arrivare alla conclusione del processo che lo ha visto sul banco degli imputati per una fattura rilasciata, all’epoca in cui era presidente del consiglio comunale, dal suo studio professionale ad Asm per una consulenza finanziaria. Fattura che non è mai stata pagata. Un bel terremoto che nel 2013 fece tremare i banchi del consiglio comunale gettando in cattiva luce l’operato di Bettazzi.

Finalmente il tribunale si è espresso e, nonostante la prescrizione, ha assolto i tre imputati entrando pure nel merito della vicenda con la formula di rito che non lascia spazio a dubbi: "Perché il fatto non sussiste".

"Potrei fondare il ’partito di Maurizio’ (PdM, come sono firmati i manifesti) – conclude Bettazzi scherzando – in cui potrebbero confluire tutte quelle persone che hanno avuto una vicenda giudiziaria analoga alla mia. Dieci anni della mia vita sulla graticola, a difendermi da qualcosa che non ho fatto quando c’erano già stati giudici come il gip di Prato e il tribunale del Riesame che si erano espressi a mio favore. Sono tanti, troppi".

Laura Natoli